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Twitter, il sondaggio globale di Musk: “Assange e Snowden devono essere graziati?”. L’80% ha risposto sì

Alcune settimane fa gli utenti si erano espressi sul reintegro di Donald Trump sul social network. Stavolta il risultato è netto, ma non potrà determinare alcun esito
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“Non esprimerò la mia opinione, ma ho promesso di condurre questo sondaggio. Assange e Snowden devono essere graziati?“. Con questo tweet Elon Musk ha lanciato un nuovo sondaggio con cui ha chiesto agli utenti di Twitter se Julian Assange e Edward Snowden debbano essere “perdonati” per i reati di cui la giustizia Usa li ritiene responsabili. Hanno partecipato più di 3 milioni e 300 mila e il risultato finale è netto: l’80% dei “votanti”, infatti, si è espresso a favore.

Le due vicende, da anni, dividono l’opinione pubblica. Edward Snowden è accusato di reati quali furto di proprietà governative e spionaggio. Secondo gli USA, Snowden ha diffuso informazioni riservate sui metodi di sorveglianza utilizzati dalle agenzie di intelligence. Nel 2013, l’informatico ha ricevuto “asilo politico” in Russia e lo scorso 22 settembre ha ottenuto la cittadinanza russa. Julian Assange, invece, è accusato di diciotto capi d’imputazione, tra cui cospirazione e violazione della legge sullo spionaggio, in riferimento alle modalità con cui Wikileaks ha ottenuto e diffuso documenti riservati degli USA.

Il “voto” su Assange e Snowden – totalmente privo di esiti reali – arriva a poche settimane dal sondaggio con cui Musk aveva chiesto agli utenti di esprimersi sul ritorno di Donald Trump sulla piattaforma. L’ex Presidente USA, infatti, era stato bannato dopo l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso Usa del 6 gennaio. Il sondaggio sul reintegro dell’ex Presidente degli Stati Uniti aveva visto la partecipazione di 15 milioni di utenti e il risultato finale aveva scatenato l’ira dei democratici: il 51% dei “votanti”, infatti, ha chiesto il reintegro di Trump su Twitter. “Vox populi, vox dei“, aveva scritto Elon Musk per commentare il risultato finale, salvo poi ricevere un “no, grazie” da parte del tycoon. Donald Trump, infatti, ha deciso di continuare ad interagire con i suoi sostenitori attraverso Truth Social, il social network fondato direttamente dal tycoon.

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