“Sono stato oggetto sessuale anch’io”. In una bella, lunga, articolata intervista che George Clooney ha rilasciato al Washington Post, tra l’annuncio del futuro trasferimento della sua famiglia in Francia (a 10 minuti dalla fattoria di Brad Pitt) e il ricordo di Paul Newman (appena interpretato in un film diretto da Ethan Hawke) e Gregory Peck, ciò di cui si parla ininterrottamente sulle testate italiane sono le pacche e i pizzicotti sulle chiappe che prendeva Clooney ventisettenne mentre recitava nella sitcom Roseanne: “In una scena lasciavo cadere un blocco di appunti, mi chinavo a raccoglierlo e tutti mi prendevano a schiaffi sul sedere. ‘Devi costruire un te stesso oltre questo’ (il sedere ndr) mi dicevano tutti (..) onestamente sono stato oggettivato”, ha spiegato la star di Hollywood mentre la moglie Amal stava lavorando al piano di sopra e i due figli cinquenni con il san bernardo cucciolo stavano giocando in salotto. Insomma, parafrasano Jo Squillo e Sabrina Salerno “oltre le chiappe c’è di più”. E Clooney l’ha dimostrato interpretando, dirigendo e producendo diversi film di spessore culturale (Good night and Good Luck, Syriana, Michael Clayton, tra gli altri) oltre il suo naturale charme da sex symbol.