Le autorità italiane facciano sbarcare a Lampedusa e trasferire in Sicilia la donna che oggi a partorito sulla nave Geo Barents il piccolo Alì. L’appello arriva da Candida Lobes, operatrice di Medici Senza Frontiere, a bordo della nave, che dichiara di aver ricevuto dalle autorità maltesi la proposta “inaccettabile, disumana e illegale” di trasferire a Malta la donna e il neonato, lasciando però sulla nave gli altri tre figli minori, uno dei quali ha appena due anni. “Questa donna si trova a dover scegliere tra lasciare indietro i suoi figli e prendersi cura della sua salute e di quella del neonato”. “Ci appelliamo al buon senso delle autorità italiane affinché questa ragazza sia evacuata al più presto con la sua famiglia”, conclude. Il piccolo Alì è nato dopo sette ore di travaglio. Nella clinica medica della Geo Barents, Fatima è quindi diventata di nuovo madre. Per la quarta volta. Dalla Libia era fuggita a bordo di un barcone, insieme ad altre 89 persone. Con sé i suoi tre figli e la speranza di una nuova vita. “Il viaggio difficile, le dure condizioni, lo stress estremo e la profonda disidratazione hanno innescato il travaglio – spiegano i soccorritori di Msf -. Ha affrontato la straziante traversata su una barca gremita e instabile, temendo per i figli che viaggiavano con lei”. Una volta a bordo della Geo Barents l’equipe medica si è subito presa cura di lei
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