Un sito web e un white paper per “aumentare la consapevolezza” sul tema delle porte girevoli e “sensibilizzare i cittadini a denunciare casi piccoli e grandi di conflitti d’interesse e influenze delle lobby“. L’europarlamentare del Movimento 5 stelle Sabrina Pignedoli ha presentato in conferenza stampa a Bruxelles due nuove iniziative sulla questione di cui ha fatto una bandiera: il contrasto al fenomeno dei funzionari pubblici che “abbandonano i loro incarichi per nuovi impieghi nelle aziende private o diventano lobbisti negli stessi settori che prima dovevano controllare”. Situazioni che accomunano nomi di primo piano, dall’ex premier italiano Matteo Renzi all’attuale ministro della Difesa Guido Crosetto, fino all’ex presidente della Commissione Josè Barroso. “I conflitti di interessi e le porte girevoli inquinano la democrazia italiana ed europea”, ha detto Pignedoli. Ricordando che “a livello europeo mancano ancora normative vincolanti per combattere questo fenomeno” e chiedendo “una legge efficace che regoli e sanzioni i cambi di casacca che influenzano il processo decisionale europeo”.
Lo scorso anno, su sua iniziativa, l’Eurocamera aveva approvato una risoluzione che impegnava la Commissione a istituire un apposito Comitato etico europeo che si occupasse dei casi di porte girevoli e conflitti d’interesse, dotato di poteri investigativi e della facoltà di suggerire alle istituzioni comunitarie di emettere sanzioni nei confronti dei loro membri. L’esecutivo di Bruxelles, però, finora non ha adempiuto alle indicazioni del Parlamento, sostenendo che la creazione del Comitato metterebbe in crisi l’indipendenza degli altri soggetti istituzionali. Anche per rispondere a queste osservazioni, Pignedoli ha commissionato un “libro bianco” sul tema a tre esperti della materia e ha lanciato un’apposita piattaforma online, https://www.stoprevolvingdoors.eu/, con una sezione dedicata a “soluzioni e punti di vista per tenere vivo il dibattito su questo fenomeno dannoso”.
In conferenza stampa sono intervenuti i tre autori del report: i professori Andy Schmulow (dell’università australiana di Wollongong) e Alberto Alemanno (dell’École des hautes études commerciales di Parigi) e Jeff Hauser, direttore della ong statunitense Revolving Doors Project. “Sono rimasto estremamente deluso dalla posizione della Commissione europea che sta ignorando qualsiasi nostra proposta. La Commissione deve fare un esame di coscienza e analizzare le nostre proposte di un organismo etico indipendente per alzare il livello etico della nostra attività pubblica”, ha detto Schmulow. “Non vedo nessuna ragione per la Commissione europea di negare l’istituzione di un organismo di questo tipo. Ci aspettiamo una risposta ma il tempo della legislatura sta per scadere, bisogna fare in fretta”, ha sottolineato invece Alemanno.
La deputata pentastellata alla Camera Stefania Ascari ha passato in rassegna i casi più eclatanti di porte girevoli in Italia, a partire da quello di Crosetto, diventato ministro della Difesa dopo essere stato presidente di Aiad, la Federazione delle aziende produttrici di armi: “I suoi consolidati rapporti professionali possono condizionare la sua attività di ministro. Questo in Italia è legittimo, ma non opportuno”, ha detto. Ricordando anche i casi di Pier Carlo Padoan, “da ministro dell’Economia a presidente dell’Unicredit”, e di Marco Minniti, “ex ministro degli Interni e ora Presidente della fondazione Med-Or, riconducibile al gruppo Leonardo. Servono regole nuove per tutelare l’interesse pubblico”, ha concluso.