“La sua offensiva mediatica ha spostato l’equilibrio geopolitico innescando un’ondata di azione che ha spazzato il globo”. Anche per il magazine americano Time, dopo il Financial Times, la “persona dell’anno 2022” è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nominato in “riconoscimento della sua leadership durante la guerra del suo paese contro la Russia“. Time ha anche rimarcato “lo spirito dell’Ucraina“, sottolineando la resilienza del popolo ucraino. Zelensky ha superato gli altri candidati tra cui il presidente cinese, Xi Jinping, la politica statunitense Liz Cheney ed il miliardario filantropo, MacKenzie Scott. La rivista assegna il premio alla personalità che si ritiene abbia avuto la maggiore influenza a livello globale negli ultimi 12 mesi. La prima “persona dell’anno” fu nel 1927 l’aviatore americano Charles Lindbergh, che ottenne il titolo dopo aver effettuato il primo volo transatlantico senza scalo da New York a Parigi.
TIME's 2022 Person of the Year: Volodymyr Zelensky and the spirit of Ukraine #TIMEPOY https://t.co/06Y5fuc0fG pic.twitter.com/i8ZT3d5GDa
— TIME (@TIME) December 7, 2022
Le motivazioni del riconoscimento – “La scelta di quest’anno è stata la più chiara a memoria d’uomo”, hanno spiegato i vertici della rivista. “Sia che le vostre reazioni alla battaglia per l’Ucraina siano di speranza o di terrore, Zelensky – si legge nella motivazione – ha galvanizzato il mondo in modo che non vedevamo da decenni. La decisione di non lasciare Kiev mentre cominciavano a cadere le bombe russe è stata epocale. Dal suo primo post di 40 secondi su Instagram il 25 gennaio in cui ha mostrato che il governo e la società civile ucraina erano intatti, ai quasi quotidiani discorsi a Westminster, la Banca Mondiale e ai Grammy, il presidente dell’Ucraina è stato onnipresente”.
“Il successo di Zelensky come leader in tempo di guerra si è basato sul fatto che il coraggio è contagioso. Si è diffuso attraverso la leadership politica ucraina nei primi giorni dell’invasione, quando tutti si sono resi conto che il presidente era rimasto nei paraggi. Se questa sembra una cosa naturale da fare per un leader durante una crisi, considerate un precedente storico. Solo sei mesi prima, il presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, un leader molto più esperto di Zelensky, era fuggito dalla sua capitale mentre le forze talebane si avvicinavano”, si legge sul Time.
Il magazine americano sottolinea come non ci fosse molto nella biografia di Zelensky per “prevedere la sua volontà di resistere e combattere“. Il presidente, infatti, “non aveva mai prestato servizio militare. Era presidente solo dall’aprile 2019″ ed in passato era stato “attore specialista in commedie improvvisate e produttore nel mondo del cinema”. Ma proprio quell’esperienza si è rivelato avere i suoi vantaggi. “Zelensky è stato flessibile, addestrato a non perdere il controllo sotto pressione. Sapeva leggere una folla e reagire ai suoi stati d’animo e alle sue aspettative. Ora il suo pubblico è il mondo. È deciso a non deluderlo – evidenzia il magazine – La sua decisione di rimanere nel complesso di fronte a un possibile assassinio ha dato l’esempio, rendendo più difficile per i suoi sottoposti scappare”.