L'emendamento alla manovra è uno dei sei approvati dalla Commissione Giustizia della Camera. Altri due, identici e presentati da Fratelli d'Italia e Forza Italia, prevedono la liquidazione in un’unica soluzione entro un anno (anziché in tre rate annuali) del rimborso delle spese legali fino a 10.500 euro per l’imputato assolto definitivamente. A questo scopo il fondo per il rimborso delle spese legali agli imputati assolti è aumentato da otto a 15 milioni di euro annui dal 2023
Aumentare da 516mila euro a un milione la somma massima prevista a titolo di risarcimento per chi ha subito un’ingiusta detenzione. Lo prevede un emendamento alla manovra presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, una delle sei proposte approvate dalla Commissione Giustizia della Camera. Altre due, identiche e presentate da Fratelli d’Italia e Forza Italia, prevedono la liquidazione in un’unica soluzione entro un anno (anziché in tre rate annuali) del rimborso delle spese legali fino a 10.500 euro per l’imputato assolto definitivamente perché il fatto non sussiste, perché non ha commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato o non é previsto dalla legge come reato. A questo scopo il fondo per il rimborso delle spese legali agli imputati assolti è aumentato da otto a 15 milioni di euro annui dal 2023.
Nei prossimi giorni gli emendamenti saranno esaminati dalla Commissione Bilancio, per poi arrivare (se confermati) al voto in Aula. “Nessuna somma è in grado di cancellare la ferita dell’arresto di un innocente, ma il segnale dato dal Parlamento è chiaro. Prossimo passaggio: un iter per individuare le responsabilità dell’errore, perché a pagare non sia solo lo Stato”, scrive su Twitter Costa, di professione avvocato, famoso per le sue posizioni ultra-garantiste e di recente eletto presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera. Un suo ordine del giorno approvato nei giorni scorsi, inoltre, impegna il governo a svolgere un monitoraggio (tramite gli ispettori del ministero della Giustizia) degli atti con cui i procuratori autorizzano le conferenze stampa sulle indagini in ossequio al decreto sulla presunzione d’innocenza del 2021.