Fratelli d'Italia e Forza Italia provano ad introdurre modifiche alla manovra ancora più favorevoli per chi non ha versato le tasse dovute o è in lite con il fisco. Tra gli emendamenti anche quello per ridurre pene e sanzioni ai datori di lavori che non versano le ritenute dei dipendenti
Siccome l’appetito vien mangiando, dal centro destra si prova ad allargare ancora di più le maglie dei condoni fiscali presente nella legge di bilancio. Una manciata di emendamenti alla manovra firmati da parlamentari di destra che propongono modifiche agli articoli da 38 a 48 dedicate alle questioni fiscali. Non è detto naturalmente che questi emendamenti si traducano in modifiche effettive visto che ancora devono passare il vaglio dell’ammissibilità e poi, eventualmente, essere votati. Ma tentar non nuoce. Un emendamento a firma dei deputati di Forza Italia Vito De Palma , Mauro D’Attis, Francesco Cannizzaro prevede ad esempio l’ulteriore estensione dei termini e la riduzione degli importi da pagare per chiude le questioni con il fisco. Le modifiche riguardano innanzitutto l’art 38 sulla la definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva. Le sanzioni dovrebbero essere abbassate dal 3 all’1%, i termini per la notifica ridotti. Cambiamenti vengono proposti anche per l’art 42 che riguarda le somme da pagare per archiviare le liti con il fisco. Se in primo grado di giudizio la somma verrebbe abbassata dal 90 al 60%. In caso di soccombenza dell’Agenzia delle entrate nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale non cautelare depositata alla data di entrata in vigore della legge di bilancio le controversie possono essere definite con il pagamento del 25 e non più del 40%, in caso di soccombenza nella pronuncia di primo grado. Del 10% (e non più del 15%) in caso di soccombenza nella pronuncia di secondo grado.
I deputati di Fratelli d’Italia Mascaretti, Cannata, Giorgianni, Lucaselli e Tremaglia sottopongono all’Aula un emendamento all’articolo 38 per fermare i processi penali a carico di chi ha omesso di pagare tasse per oltre 150mila euro, qualora il contribuente aderisca ad un piano di rateizzazione dei versamenti. Sempre a firma Fratelli d’Italia è l’emendamento all’art. 40 per introdurre sanzioni più morbide per i datori di lavoro che omettono di versare le ritenute dei dipendenti. In alcuni casi (tra cui il fallimento), secondo l’emendamento, il datore di lavoro non sarebbe assoggettabile a sanzioni amministrativi e il reato verrebbe estinto. Manica larga anche per quanto attiene alle possibili regolarizzazioni dei mancanti versamenti. I deputati di destra aggiungono, in un altro emendamento, la possibilità di rateizzare gli aiuti di Stato non rimborsati “fino alla cessazione delle straordinarie condizioni economiche determinatesi a seguito della grave crisi internazionale in atto in Ucraina”. Tra gli emendamenti più curiosi quello all’art 45 di sei deputati del Pd che chiedono più risorse “al fine di fronteggiare l’emergenza riferita ai danni da fauna selvatica e in particolare a quelli causati dagli ungulati” con evidente riferimento ai cinghiali.