I Piani di Castelluccio sono tutelati con vincolo paesaggistico (D. Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.), rientrano nella zona “A” di protezione del parco nazionale dei Monti Sibillini (legge n. 394/1991 e s.m.i., D.P.R. 6 agosto 1993) e nel sito di importanza comunitaria SIC/ZPS IT5210071 Monti Sibillini (versante umbro). Gran parte dei Piani (1.136 ettari) sono aree a uso civico (legge n. 1766/1927 e s.m.i., regio decreto n. 332/1928, legge regionale Umbria n. 1/1984 e s.m.i.), di cui è titolare la Comunanza Agraria di Castelluccio.
Fin dal 1995 la Regione Umbria aveva deliberato “primi interventi per la vigilanza del Parco dei Monti Sibillini” con il nulla osta del Parco; la relazione tecnica comprendeva la realizzazione di due parcheggi (uno sul Pian Grande con solo una staccionata per delimitare l’area, l’altro a ridosso di Castelluccio con infrastrutture per consentire la sosta breve ai camper inibita invece sul Pian Grande), la regolamentazione della viabilità sulle strade secondarie con sbarre e tabelle segnaletiche di divieto e regolamentazione accessi, questi ultimi due interventi a carico del Parco.
Nel 2016 il Parco ha approvato le misure di conservazione dei Siti Natura 2000: “Nell’area dei piani di Castelluccio sono vietati il campeggio, ivi compresa la permanenza notturna dei camper, cioè da un’ora dopo il tramonto fino a un’ora prima dell’alba, nonché l’accampamento, anche diurno, con presenza di tende, gazebo o simili, o con occupazione di suolo con strutture, quali tende e verande, annesse ai camper. E’ fatta salva l’individuazione, in accordo con il Parco, di apposite aree limitate per la sosta temporanea dei camper e altri veicoli, senza comunque l’occupazione di suolo con tavoli, tende o verande”.
Nonostante da anni si invochi la necessaria vigilanza su un bene naturale tra i più conosciuti in Italia e all’estero, ancora oggi siamo qui a denunciare una situazione tutt’altro che regolare. Un chiosco con spaccio di bevande e cibi per i turisti, con tanto di tensostrutture annesse, ormai permanentemente insediato sul Pian Grande; un parcheggio nell’area denominata “Il Fontanile” per autoveicoli e camper, con permanenza di questi ultimi ben al di là della “sosta breve” peraltro non consentita; campeggio abusivo e accesso di mezzi motorizzati su sentieri e strade bianche con relativa assenza di segnaletica di divieto.
La mancanza di autorizzazioni è palese anche per i non esperti di diritto: il Parco comunica di avere rilasciato solo il nulla osta di cui sopra nel lontano 1995 (ma continua a risultare inadempiente sull’installazione di sbarramenti e sulla segnaletica di divieto e regolamentazione), il Comune di Norcia informa che non è stata rinnovata l’autorizzazione commerciale per “posteggio ubicato presso il Pian Grande della Frazione Castelluccio in quanto esercitata su un’area non più nella disponibilità del Comune”, il Ministero della Transizione Ecologica ha chiesto notizie al Parco Nazionale dei Monti Sibillini su atti e provvedimenti adottati in proposito rimarcando le “possibili ricadute sugli habitat ivi presenti”.
Inoltre, con sentenza Corte d’Appello di Roma – Sezione specializzata per gli Usi Civici 3 marzo 2021, è stato censurato l’utilizzo illegittimo di area a uso civico per parcheggio autoveicoli e autocaravan proprio sul Piano Grande di Castelluccio. Il Comune di Norcia ha avviato dal 2015 la realizzazione di un Piano di azione per la mobilità sostenibile (Pams) “per favorire l’accesso dei visitatori ai Piani di Castelluccio in condizioni di sostenibilità e compatibilità rispetto agli eccezionali valori naturalistico-ambientali e paesaggistici”.
Il Pams in questi anni post-sisma è avanzato a colpi di permessi temporanei e di modifiche, tanto da dargli una configurazione a carattere annuale o addirittura stagionale; quest’anno per i soli tre fine settimana centrali della fioritura è stato interdetto il passaggio di autovetture e camper (tranne autorizzati), con l‘obbligo di prenotare per lasciare il proprio mezzo presso uno dei parcheggi di prossimità resi disponibili raggiungendo da questi Castelluccio attraverso un servizio di navette, oppure a piedi o in bicicletta. In questi luoghi suggestivi Franco Zeffirelli girò nel 1972 il film Fratello sole, sorella luna sulla vita di San Francesco d’Assisi, ma oggi utilizzare il cavallo di San Francesco, cioè camminare e muoversi a piedi, evidentemente non è più di moda. Come diceva Alex Langer: “tutti vogliono tornare alla natura, ma non a piedi”.