Nella tranquillità dell’abitazione, i rumori provenienti dal piano di sopra, che siano calpestii, tramestii, stridori o tonfi, possono risultare particolarmente fastidiosi. Un nuovo studio, presentato durante il 183esimo meeting dell’Acoustical Society of America dagli scienziati del National Research Council of Canada, suggerisce che questi suoni molesti potrebbero in realtà rappresentare anche un rischio per la salute cardiovascolare, esponendo gli ascoltatori a una maggiore probabilità di sperimentare anche disturbi del sonno.
Il gruppo di ricerca, guidato da Markus Mueller-Trapet, ha condotto una serie di esperimenti per valutare l’impatto sull’organismo associato alla percezione di suoni provenienti dai vicini più rumorosi. Il team ha utilizzato diverse tecniche di riproduzione acustica e realtà virtuale per simulare le cadute di oggetti, la camminata delle persone e una serie di altri suoni frequenti nelle abitazioni e negli ambienti lavorativi. Scopo del lavoro degli studiosi, quello di capire cosa renda un suono più fastidioso di un altro. Allo stesso tempo, gli scienziati hanno lanciato un sondaggio online, che raccoglierà informazioni su un ampio campione di persone tra il 21 novembre 2022 e il 31 marzo 2023. I risultati preliminari rivelano che l’esposizione frequente a suoni fastidiosi e rumori provenienti dai piani più alti può essere associato a un incremento del rischio di problemi cardiovascolari e di disturbi del sonno.
Con l’aumento della densità di popolazione delle aree urbane negli ultimi decenni e l’incremento del lavoro da casa, spiegano gli autori, questo argomento ha acquistato una nuova rilevanza. Tra i rumori più comuni provenienti dai piani più alti, i ricercatori hanno indicato ad esempio la camminata, che diventa più fastidiosa in base all’uso di determinate calzature, oppure la caduta di oggetti, lo spostamento di tavoli e complementi di arredo, il parlato molto forte o l’uso di dispositivi sonori eccessivamente rumorosi. I suoni da impatto, che consistono in intervalli intensi e di breve durata, anche se a volte si ripetono, tendono a essere considerati più fastidiosi rispetto alla musica o al parlato, che invece sono più ritmati e costanti. Grazie alle informazioni raccolte da questa indagine, gli scienziati sperano di fornire una guida agli architetti e ai progettisti di edifici e costruzioni in modo da realizzare ambienti residenziali e lavorativi più vivibili e tranquilli.
CREDITS PHOTO: Markus Müller-Trapet