Politica

Renzi mira all’elettorato di destra: vuole svuotare il panorama di riferimenti per chi vota a sinistra

La nostra specie (come tutte le altre) produce risposte evolutive ai problemi attraverso l’adattamento. La gestione di società complesse e ampie, dove non tutti si conoscono, è affrontata nei modi che ben conosciamo: re, imperatori, dittatori, capi religiosi, oppure repubbliche con sistemi di gestione basati sull’associazione di cittadini: i partiti.

L’impatto dell’asteroide Mani Pulite ha causato l’estinzione di tutti i partiti, con l’eccezione della Lega. Partito nato da poco, all’epoca, e che ha molto contribuito all’estinzione dei concorrenti. Con l’estinzione finale la specie “muore” senza lasciare discendenti; con l’estinzione per speciazione una specie si estingue diventando un’altra specie. Finiti quei partiti ne sono sorti altri, che ben conosciamo. Uno è nato per ibridazione. L’ibridazione tra specie differenti produce discendenti che non si riproducono. L’incrocio di cavallo e asino può dare origine a muli o bardotti, a seconda di chi giochi il ruolo maschile o femminile. Muli e bardotti sono sterili.

Il Pd è un ibrido tra Pci e Dc che per un po’ ha prosperato, ma oggi è diventato chiaro che non riesce a produrre nuovi individui, a replicare il genoma “misto” che lo ha caratterizzato: è sterile. Inoltre è stato invaso da un parassitoide. I parassitoidi sono insetti, come le vespe icneumonidi, che mettono le loro uova dentro altri organismi. Le uova si sviluppano in larve che crescono a spese dell’ospite, senza farlo morire. Una volta cresciute, escono dall’ospite, uccidendolo. Come Alien nel famoso film di Ridley Scott. Renzi è un icneumonide. E’ entrato nel Pd, ne ha assunto il controllo e poi ne è uscito fondando un altro partito, lasciando però molte larve nel corpo dell’ospite, non ancora definitivamente sopraffatto.

Il Pd sta cercando di riformarsi, ma ci sono replicanti di Renzi che si propongono di prenderne le redini e questo sta demotivando ancor di più il potenziale elettorato di sinistra.

Il piano a me pare chiaro: togliere ogni riferimento a chi ha idee di sinistra, e sostituire Berlusconi per attirare i voti del suo elettorato di riferimento. Renzi sa che Forza Italia si svuoterà di contenuti una volta che Berlusconi sarà uscito di scena; l’elettorato rimarrà orfano e lui è pronto ad adottarlo, come un paguro che entra in una conchiglia vuota. Avendo realizzato un record mondiale di antipatia cerca di camuffarsi e si copre con una specie affine: Calenda è l’attinia che cresce sulla conchiglia del paguro. Manda avanti lui. In questi giorni il partito dei due si sta già proponendo come stampella al governo, nel caso che l’appoggio di Forza Italia venga a mancare. Il disegno è talmente chiaro: Renzi mira all’elettorato di destra. E vuole svuotare il panorama politico di riferimenti che possano attrarre l’elettorato di sinistra: chi è di sinistra non deve votare. Punto. Secondo me i dirigenti del Pd non sono scemi, sono astutissimi. Hanno buttato fuori (rottamato) i dirigenti di sinistra e fanno di tutto per demotivare i votanti di sinistra, riuscendoci.

Il M5S è la spina nel fianco del Pd. Ha cercato di omologarlo alla destra spingendolo nelle braccia di Salvini con il Conte I, ma gli è andata male e ha dovuto sostenere il Conte II per non affrontare le elezioni, a cui era ancora impreparato. Nel frattempo l’evoluzione delle scelte dell’elettorato ha portato all’affermazione di Fratelli d’Italia che, come un cuculo, ha spinto quasi fuori dal nido sia la Lega sia Fi. Il M5S, dato per spacciato, si sta posizionando come punto di riferimento di chi guarda a sinistra. Liberatosi di zavorre tipo Di Maio (quinta colonna che avrebbe dovuto svuotare il Movimento) il M5S si propone come difensore dei deboli, come portatore della questione morale e, in generale, dei valori dell’antico Pci, con il bonus di non poter essere chiamato comunista. Tutti gli altri partiti, con rare eccezioni, sono coalizzati contro il M5S perché ne comprendono il potenziale politico e la carica di innovazione.

Si negano realizzazioni senza precedenti, come il Pnrr o la ricostruzione del ponte di Genova, e la cura degli interessi di chi ha meno, demonizzando il reddito di cittadinanza. Si glissa sulla spazzacorrotti o sull’elezione di personalità che hanno dedicato la vita a combattere il malaffare. Si cerca di dimostrare in tutti i modi che anche “loro” sono come tutti gli altri. Ma non li invitano al meeting di Comunione e Liberazione. I media, con rarissime eccezioni, stanno al gioco. Il putiniano è Conte, dimenticando che i veri putiniani sono Salvini e Berlusconi, che con Putin hanno fatto affari. Berlusconi disse ai suoi che dovevano considerare gli elettori come ragazzini di terza media che seguono le lezioni dall’ultimo banco: degli imbecilli. La strategia ha funzionato alla grande. Si sono bevuti le bugie del patto con gli italiani, e Ruby è la nipote di Mubarak.

La destra porta l’Italia sull’orlo del baratro, arriva Monti a cercare di metterci una pezza, ed ecco che ci ritroviamo con un governo fatto dagli stessi che ci hanno portato al baratro. Puntare sulla memoria corta e sulla credulità paga. Ora resta da vedere se l’elettorato saprà evolvere, facendo i propri interessi. Se non lo farà ci penserà la selezione naturale. L’evoluzione non prevede il futuro. Analizza il passato per interpretare il presente: il futuro non esiste. Si possono prefigurare scenari e lascio ai commentatori tentare di elaborarne.