“Governo Meloni ci ha favoriti con l’aumento della soglia a 60 euro per il pagamento col pos? No, non è così. Le carte di credito le accettano il 99% dei tassisti. Poi, se capita quel tassista singolo che si comporta male o non accetta la carta di credito, lo si denunci alle strutture di appartenenza o alle autorità competenti anziché fare i tweet sui social. Sparare così sul mucchio mi sembra una cosa ingrata nei confronti di tutti gli altri operatori corretti”. Così, ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24), Loreno Bittarelli, presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e dell’Unione Radiotaxi d’Italia, difende strenuamente la categoria dei tassisti, dipingendo una normalità che, come più volte osserva il conduttore Simone Spetia, non corrisponde molto alla realtà.
Bittarelli cita l’episodio di Silvia Salis, la vicepresidente del Coni che a Genova è stata insultata da un tassista perché voleva pagare con la carta di credito. Il presidente dell’Unione Radiotaxi parla di ‘episodio isolato’ e lamenta: “Ogni volta che succede qualcosa sui taxi, si fa notizia. Non si capisce come mai siamo diventati una categoria decisiva per le sorti del paese. Tutti i tassisti sono dotati di pos e sono obbligati ad accettare pagamenti elettronici. E sono sottoposti a pesanti sanzioni se non rispettano quest’obbligo – spiega – Nella struttura 3570 che presiedo, abbiamo sanzioni pesantissime, come la sospensione di 30 giorni alla prima violazione di un tassista che non ha accettato il pagamento elettronico. È successo alcune volte, ma sono casi sporadici, non quotidiani come enfatizzano i media“.
A Spetia che fa notare che non sono esattamente episodi rari, Bittarelli dà i suoi suggerimenti agli utenti: “Segnalate numero di licenza o di targa dell’autoveicolo al Comune o alla cooperativa Radiotaxi, così quel tassista perde il vizio di fare il furbetto. Consiglio anche di utilizzare un’app, come ItTaxi, con cui si può anche pagare il taxi. Di solito, i tassisti che rifiutano il pos non aderiscono ad alcuna struttura e sono quelli che si trovano in aeroporti o alle stazioni. In quel caso, consiglio di non prendere il primo taxi che capita, ma di affidarsi sempre a una struttura”.