ILFATTO.IT TIFA MAROCCO - I Leoni dell'Atlante finora hanno subito solo un autogol. Dovrà riuscire a rimanere compatto anche contro la verticalità dei portoghesi, che intanto sono alle prese con il caso Ronaldo. E il ct Regragui incalza: "Loro si potrebbero innervosire"
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Non si può nemmeno più parlare di impresa, sarebbe tremendamente ridondante. Il Marocco ne ha già compiuta una passando il girone, poi ancora un’altra superando la Spagna agli ottavi di finale. I Leoni dell’Atlante sono già la sorpresa dei Mondiali di Qatar 2022, hanno già scritto la storia arrivando là dove non si erano mai spinti: da adesso siamo nell’ambito dei sogni, delle chimere. Eppure, oltre la retorica dell’utopia, c’è anche un dato che spiega perché il Marocco è ai quarti di finale dei Mondiali, perché può avere una speranza concreta di battere il Portogallo: il Marocco è la miglior difesa di questa Coppa del Mondo. Un solo gol subito, anzi un autogol. Nient’altro: la porta di Bono è rimasta inviolata anche durante i rigori che hanno condannato la Spagna.
È la dimostrazione che il Marocco non è ai quarti di finale per caso. Non ha preso gol in 90 minuti contro la Croazia (che è in semifinale), in 90 minuti contro il Belgio (che è stato eliminato proprio dai Leoni dell’Atlante) e in 120 minuti contro la Spagna, che ne aveva fatti 9 nelle prime tre partite. L’unica macchia è l’autorete di Aguerd contro il Canada, ininfluente nella vittoria per 2 a 1. Lasciando da parte la scaramanzia, è un ruolino di marcia che ricorda quello della difesa italiana nel 2006: gli azzurri subirono solo una rete (autogol di Zaccardo) prima della finale.
A parte i paragoni suggestivi, però, il Portogallo ha messo in mostra finora una forza offensiva letale. Oltre ai 6 gol rifilati alla Svizzera agli ottavi, ci sono gli altri 6 segnati in un girone con Corea del Sud, Uruguay e Ghana. Se la difesa può essere il punto debole della squadra allenata da Santos, il centrocampo ha capacità di inserimento e di verticalizzazione. Insomma, altra roba rispetto al tiki-taka spagnolo che il Marocco ha costantemente imbrigliato. In più, davanti il Portogallo ha trovato all’improvviso un Goncalo Ramos capace di essere più spietato di Cristiano Ronaldo, tanto da rubargli il posto da titolare. Chi giocherà? Ecco, il tormentone CR7 potrebbe distrarre i portoghesi, agitarli. Ma è anche vero che dalla panchina arrivano altre armi capaci di ribaltare una partita: Rafael Leao su tutti, già due gol da subentrato.
Il ct marocchino Regragui, però, è convinto che il Marocco possa “far innervosire” anche il Portogallo: “Loro come tutti gli avversari sanno quali sono i nostri punti deboli. Ma li hanno anche loro, i punti deboli”. Il mantra del tecnico? “La compattezza sul campo”. Per questo i Leoni dell’Atlante non cambieranno fisionomia, al di là degli acciacchi. La tattica sarà la stessa: “Non siamo una squadra che segna facilmente, è difficile per noi segnare, ma è anche difficile farci gol. E loro si potrebbero innervosire, se non ci dovessero riuscire”. Regragui è convinto e giustamente non si discosta dalla mentalità che lo ha portato fino ai quarti: “Tutte queste statistiche sul possesso palla valgono fino a un certo punto e noi siamo qui per smentirle: perché le squadre africane dovrebbero cercare il possesso palla? Il calcio è uno sport in cui tutto è possibile“.
Orario, tv e probabili formazioni
Il quarto di finale tra Marocco e Portogallo si gioca sabato 10 dicembre alle ore 16 alla stadio Al Thumama di Doha. La gara viene trasmessa in diretta su Rai 1 (streaming su Rai Play).
Marocco (4-3-3): Bono; Hakimi, Saiss, El Yamiq, Attiat-Allah; Ounahi, Amrabat, Amallah; Ziyech, En Nesyri, Boufal. Ct: Regragui.
Panchina: El Kajoui, Mazraoui, Aguerd, Tagnaouti, Hamdallah, Zaroury, Sabiri, Chair, Aboukhlal, Ez, Dari, Cheddira, El Khannouss, Benoun, Jabrane.
Portogallo (4-2-3-1): Diogo Costa; Diogo Dalot, Rúben Dias, Pepe, Guerreiro; Otávio, R. Neves; Bernardo Silva, Bruno Fernandes, João Félix; Gonçalo Ramos. Ct: Santos.