Ai Mondiali di Qatar 2022 ilfattoquotidiano.it tifa Marocco, le ragioni della nostra iniziativa (leggi)
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“Sì, siamo a tutti gli effetti un Marocco club”. Parola di Danilo Capitanelli, inequivocabilmente italiano, figlio del titolare del ristorante Pizzeria Zia Emilia, a Porto Recanati…momentaneamente provincia di Walid Cheddira. Sì, perché i titolari sono originari di Loreto, paese dove è nato l’attaccante marocchino, e i pizzaioli di Zia Emilia sono tutti marocchini. Tanto che Mohamed, pizzaiolo e amico di “Ualino”, gli ha anche dedicato una pizza, viste le imprese che la nazionale dei Leoni dell’Atlante sta facendo ai Mondiali: la “Walid Cheddira” appunto, un trionfo di rucola, pomodorini e mazzancolle che ricorda anche per colori e forme la bandiera del Marocco. “Certo: io e il papà di Walid siamo della stessa città, Benì Mellal, e ci conosciamo da un sacco di tempo”, racconta Mohamed, l’inventore della pizza “Walid Cheddira”. “Lui veniva sempre qui, ovviamente più quando giocava per il Loreto e per la Sangiustese, ma gli vogliamo un gran bene”.
E non ha dubbi Danilo Capitanelli, di fronte alle ragioni per cui ilfattoquotidiano.it ha deciso di tifare Marocco spiega: “Sono esattamente le stesse per cui si tifa Marocco anche qui: abbiamo i pizzaioli marocchini e quando ci sono le partite vengono anche i loro amici. Sono simpatici, colorati e coinvolgenti e quindi non essendoci l’Italia non abbiamo dubbi e tifiamo anche noi per loro. Sì, quando ci sono le partite del Marocco ci trasformiamo in una sorta di Marocco club: già siamo pronti per mercoledì… è giorno di chiusura, ma qui si tiferà Marocco anche se non ci sarà Cheddira, squalificato”.
Stessa cosa per Mohammed: “Io vivo da 21 anni in Italia e Zia Emilia è casa mia da 18: è famiglia. Quando gioca il Marocco il proprietario mette la maglietta della nostra nazionale, e c’è un tavolo fisso con amici e con la bandiera, si crea davvero una bella atmosfera qui, è davvero molto bello. Quando Walid assaggerà la pizza? A Natale di sicuro”. La pizza non a caso, visto che è uno dei piatti preferiti del centravanti del Bari: “Walid veniva di più da ragazzino e prendeva sempre pizza – spiega Danilo – ma il fatto che gli amici che lavorano con noi abbiano un loro rappresentante in nazionale li fa sentire davvero orgogliosi: sentono davvero tantissimo questa appartenenza e ne vanno fieri. La pizza che gli ha dedicato Mohammed? L’ha creata completamente lui, che peraltro è bravissimo”. L’idea è stata di Daniele Bartocci, giornalista e volto televisivo, che ha suggerito al titolare di Zia Emilia di creare una pizza con ingredienti a suo piacere da dedicare proprio a Cheddira, l’italiano ai Mondiali.
E ora c’è la semifinale contro la Francia, con Mohammed che è sincero: “Crederci? Ma va, chi poteva crederci? Tutti dicevano che saremmo usciti al girone con Belgio e Croazia, noi marocchini in verità sapevamo di avere una nazionale molto forte con Ziyech, Hakimi, Amrabat e soprattutto credevamo molto nel ct Regragui…però ragazzi, in semifinale…abbiamo fatto la storia. La semifinale? Sì, certo, la guarderemo da Zia Emilia con gli amici”. Dove si tiferà Marocco, e pure tanto: “Come quando l’Italia andava in finale”. E con la pizza di Mohammed davanti.
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Si tifa Marocco anche a Porto Recanati: così è nata la pizza Cheddira per sostenere l’impresa ai Mondiali
ILFATTO.IT TIFA MAROCCO - Danilo Capitanelli, inequivocabilmente italiano, figlio del titolare di Zia Emilia, racconta come il suo ristorante sia diventato ormai un "Marocco club". E il pizzaiolo Mohamed ha voluto dedicare una nuova creazione al suo amico centravanti del Bari: "Veniva sempre qui a mangiare, gli vogliamo un gran bene"
Ai Mondiali di Qatar 2022 ilfattoquotidiano.it tifa Marocco, le ragioni della nostra iniziativa (leggi)
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“Sì, siamo a tutti gli effetti un Marocco club”. Parola di Danilo Capitanelli, inequivocabilmente italiano, figlio del titolare del ristorante Pizzeria Zia Emilia, a Porto Recanati…momentaneamente provincia di Walid Cheddira. Sì, perché i titolari sono originari di Loreto, paese dove è nato l’attaccante marocchino, e i pizzaioli di Zia Emilia sono tutti marocchini. Tanto che Mohamed, pizzaiolo e amico di “Ualino”, gli ha anche dedicato una pizza, viste le imprese che la nazionale dei Leoni dell’Atlante sta facendo ai Mondiali: la “Walid Cheddira” appunto, un trionfo di rucola, pomodorini e mazzancolle che ricorda anche per colori e forme la bandiera del Marocco. “Certo: io e il papà di Walid siamo della stessa città, Benì Mellal, e ci conosciamo da un sacco di tempo”, racconta Mohamed, l’inventore della pizza “Walid Cheddira”. “Lui veniva sempre qui, ovviamente più quando giocava per il Loreto e per la Sangiustese, ma gli vogliamo un gran bene”.
E non ha dubbi Danilo Capitanelli, di fronte alle ragioni per cui ilfattoquotidiano.it ha deciso di tifare Marocco spiega: “Sono esattamente le stesse per cui si tifa Marocco anche qui: abbiamo i pizzaioli marocchini e quando ci sono le partite vengono anche i loro amici. Sono simpatici, colorati e coinvolgenti e quindi non essendoci l’Italia non abbiamo dubbi e tifiamo anche noi per loro. Sì, quando ci sono le partite del Marocco ci trasformiamo in una sorta di Marocco club: già siamo pronti per mercoledì… è giorno di chiusura, ma qui si tiferà Marocco anche se non ci sarà Cheddira, squalificato”.
E ora c’è la semifinale contro la Francia, con Mohammed che è sincero: “Crederci? Ma va, chi poteva crederci? Tutti dicevano che saremmo usciti al girone con Belgio e Croazia, noi marocchini in verità sapevamo di avere una nazionale molto forte con Ziyech, Hakimi, Amrabat e soprattutto credevamo molto nel ct Regragui…però ragazzi, in semifinale…abbiamo fatto la storia. La semifinale? Sì, certo, la guarderemo da Zia Emilia con gli amici”. Dove si tiferà Marocco, e pure tanto: “Come quando l’Italia andava in finale”. E con la pizza di Mohammed davanti.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".