Il 12 dicembre ricorre l’anniversario della strage di Piazza Fontana, dove nel 1969 rimasero ferite 88 persone e 17 persero la vita. Il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo è intervenuto con un video-messaggio affidato a ilfattoquotidiano.it: “Non fu l’unica bomba, non fu l’unica strage, ce ne furono di precedenti e specialmente di successive. A piazza della Loggia a Brescia, il 28 maggio del 1974, 8 morti. Sul treno Italicus il 4 agosto dello stesso anno, 12 morti. E poi, il 2 agosto 1980, la strage alla stazione di Bologna, 85 morti. Tante altre, la stessa mano”.
Poi, continua Pagliarulo: “Quella bomba di piazza Fontana era rivolta contro le classi lavoratrici, che erano impegnate in una dura lotta per migliorare le condizioni di lavoro e le condizioni di vita. E contro gli studenti, mobilitati per una vera riforma democratica della scuola. Fu chiamato l’autunno caldo: lavoratori e studenti volevano un’Italia migliore, un’Italia più giusta, per questo facevano paura. Gli incredibili processi per la strage di piazza Fontana hanno visto manovre e depistaggi di ogni genere, dietro quella strage c’era una trama oscura i cui organizzatori ed esecutori furono personaggi fascisti del gruppo eversivo di Ordine Nuovo, che aveva stretti rapporti con il Movimento Sociale Italiano, il partito di Giorgio Almirante. Attorno a questi personaggi di Ordine Nuovo un balletto di agenti dei servizi segreti ad altissimi livelli. La Cia finanziava, tramite i servizi segreti italiani, le formazioni neofasciste: era il tempo della guerra fredda. Se non c’è memora del passato non si capisce il presente, di quella stagione del terrorismo fascista non si parla più da anni, si rimuove, si nasconde, ma questo è stato e noi non dimentichiamo”.