Avete presente il detto “passare da un estremo all’altro”? È quello che è successo in merito alla vaccinazione contro il Covid. Prima la vaccinazione era “incentivata” con ogni mezzo possibile e immaginabile; adesso, per alcune fasce di età, la vaccinazione (o il richiamo) in Italia è invece addirittura impossibile.

Ricevo e diffondo questa lettera da parte di una madre con figli fragili, che ha dovuto intraprendere due viaggi di migliaia di chilometri perché in Italia non le è consentito proteggere la loro salute.

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Caro Alessandro,
ho seguito con interesse i tuoi interventi sull’importanza della mitigazione del rischio contagio Covid all’interno delle aule scolastiche, e vorrei portare alla tua attenzione un problema che accomuna tante famiglie, in particolare quelle con bambini fragili.
Si dà tanta importanza a proteggere i bambini fragili attraverso il vaccino: peccato però che il vaccino per i più piccoli in Italia… non ci sia!

Non si può fare la terza dose per la fascia 5-11 anni, nonostante la seconda dose risalga ormai a quasi un anno fa e quindi la sua efficacia sia ormai limitata. Il booster è stato approvato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) a settembre per la formula originaria, e una ventina di giorni fa per la variante Omicron BA4-5, ma l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) non ha ancora recepito nessuna delle due decisioni; quindi in Italia questi bambini, a tutt’oggi, non possono ricevere la terza dose.

Inoltre, fino a ieri non c’era neanche il vaccino per i bambini di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni. Il preparato era stato pienamente approvato da tempo sia da Ema che da Aifa (il 24 ottobre), ma solo oggi (dopo oltre un mese) si è appreso che il Ministero della Salute ha finalmente emesso le circolari necessarie per dare il via alla campagna vaccinale.
Sappiamo che la vaccinazione per l’influenza è caldamente raccomandata dal Ministero e dalle Società Scientifiche Pediatriche; sulla vaccinazione pediatrica contro il Covid, che ha effetti ben più gravi dell’influenza, c’è un sostanziale silenzio stampa. Non una parola, da nessuno.

Per di più, sappiamo che nulla è stato fatto per mettere in sicurezza le aule scolastiche tramite la ventilazione meccanica controllata. I bambini fragili si ritrovano così costretti a frequentare locali in cui il virus circola indisturbato, mettendone a rischio la salute. Dove possibile, per età e compatibilmente con la loro fragilità, i nostri figli indossano la mascherina FFP2, ma vengono costantemente derisi fino ad essere oggetto di fenomeni di bullismo (ad esempio, mascherine strappate dal volto).

Senza mascherine, senza ventilazione, senza vaccino e senza possibilità di richiedere la didattica a distanza (come previsto invece gli scorsi anni), come potevamo proteggere i bimbi più fragili?

Non ci è restata che un’unica opzione, andare all’estero. Diversi Paesi europei hanno messo infatti a disposizione le vaccinazioni pediatriche anche ai bimbi provenienti da altri Stati. Alessandro, ti confesso che ho preso la mia auto ed ho affrontato 4000 km (due viaggi andata e ritorno nel giro di tre settimane) per poter vaccinare i miei figli. Ho trovato ad accoglierci medici disponibili e competenti, oltre a tante famiglie provenienti anche dall’Italia.

Ma è normale tutto questo? Essere costretti ad espatriare per proteggere i nostri bambini? Sappiamo bene che moltissime famiglie non possono permettersi questo viaggio, sia in termini di soldi che di tempo. Perché lo Stato ci ha messo tanto tempo per i vaccini under 5 e ancora non autorizza il booster per i bambini tra 5 e 11 anni? Ha deciso di dimenticarsi del Covid, trasformandoli in vittime sacrificabili?

Siamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni e dalla società, tornata ormai alla normalità pre-pandemia nonostante il virus circoli ancora prepotentemente tra noi. I dati ISS sono pubblici e accessibili a chiunque: nella sola fascia 0-12 anni, da inizio anno ad oggi si sono contati 42 decessi (che si aggiungono ai 35 ma nei 2 anni precedenti) e oltre 13.000 ricoveri in ospedale. A questo ovviamente si aggiunge il rischio Long Covid, che può colpire chiunque, anche bambini sani e con patologia in forma asintomatica.

Purtroppo si direbbe che abbiamo deciso, istituzioni in primis, di girarci dall’altra parte, far finta di niente e non fare nulla, addirittura rallentando o vietando di fatto la vaccinazione per i bambini.

La pandemia doveva renderci persone migliori: credo che invece sia successo l’esatto contrario. Ti chiedo la cortesia di diffondere questa mia, nella speranza che possa in qualche modo contribuire a sbloccare questa situazione paradossale che fa vivere nell’angoscia migliaia e migliaia di famiglie.

Un caro saluto,
Stefania

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