“Per noi l’autonomia resta una priorità. Se oggi abbiamo un’Italia a due velocità non è colpa dell’autonomia, ma del modello gestionale centralista che è dichiaratamente fallito. Se fossimo autonomi e avessimo un paese federalista, come è stato pensato dai padri costituenti nel 1948, avremmo avuto un paese più efficiente, molto più responsabile e performante”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “Il caffè della domenica”, su Radio24, dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ribadisce la ferma posizione della Lega in tema di autonomia.

Zaia aggiunge: “La verità è che, come dice Rousseau nel contratto sociale, non si può prescindere dal fatto che in democrazia un popolo possa scegliere i propri amministratori. E l’autonomia ci dà un vantaggio: riesce a misurare quegli amministratori. Senza autonomia qui non si misura nessuno: è come andare in un’azienda senza controllo di gestione. Se ci fosse l’autonomia, il Veneto non avrebbe più risorse di ora. Spieghiamolo a un bambino delle scuole elementari: la Costituzione dà la possibilità di scegliere fino a 23 materie – continua – Ipotizziamo che una Regione ne scelga una. Con l’autonomia avrà quella materia e i soldi che lo Stato investiva in quella Regione per quella materia. E allora quali sono i vantaggi? Sono l’efficienza, la responsabilità, cose che si vedono già sul campo nei paesi in cui si fanno queste scelte federaliste. Ricordo infatti ai più disattenti che autonomia significa federalismo, non è una roba nuova“.

Circa il Pnrr, il politico leghista osserva: “Il modello di deresponsabilizzazione totale di questo paese ci porta ad avere comunità dove non si riuscirà a metterlo a terra. Io sto proponendo due cose sin dal primo giorno: la revisione del Pnrr e la necessità di istituire un salvadanaio nazionale dove ci vadano quelle cifre non spese dalle Regioni inefficienti. Noi in Veneto siamo assolutamente sul pezzo – conclude -perché siamo la Regione che coi fondi comunitari ha da sempre un buon rapporto. Per noi non esiste un solo fondo che non sia utilizzato a livello comunitario. E purtroppo siamo penalizzati da una narrazione nazionale che vuol far credere che l’Italia non utilizza i fondi comunitari. C’è qualche Regione che non li utilizza, di certo non noi”.

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