Un caccia Eurofighter dell’Aeronautica militare è precipitato nella zona di Guarrata, a Marsala, in località Locogrande. Nella zona si sono concentrate le ricerche del pilota (il capitano Fabio Antonio Altruda, 33 anni, di Caserta), che è riuscito a lanciarsi fuori dal mezzo prima dello schianto. Il cadavere dell’uomo è stato recuperato a notte fonda dalle squadre dei Vigili del fuoco nella zona di Locogrande, a pochi chilometri a nord di Marsala, dove l’aereo si è schiantato per cause ancora da accertare: il corpo era vicino ai resti del caccia nell’alveo di un fiume.

Stava cominciando la procedura di avvicinamento per atterrare all’aeroporto militare di Trapani Birgi. All’aeroporto civile ‘Vincenzo Florio’ è scattato il protocollo di sicurezza in accordo con le autorità militari e le piste sono state chiuse al traffico. Buona parte dei voli diretti a Trapani Birgi sono stati dirottati all’aeroporto di Palermo. Tra questi un volo proveniente da Roma Fiumicino e uno da Pantelleria. Il velivolo, precipitato al suolo a circa cinque miglia a sud-est della base aerea, si è disintegrato durante l’impatto, con rottami infuocati trovati anche a diverse centinaia di metri di distanza tra loro.

Fin dalle 18.30, orario in cui è scattato l’allarme, si è levato in volo un elicottero dell’82esimo reparto Search and Rescue che coordina le ricerche dall’alto mentre sul posto, oltre a forze dell’ordine, ambulanze e vigili del fuoco, c’è anche un team di specialisti dello Stormo. Con il passare delle ore le speranze di ritrovare vivo il pilota si erano fatte sempre più flebili: non sarebbe arrivato alcun alert al sistema di avviso per l’’eiezione’ che avrebbe consentito di localizzare il punto in cui il pilota potrebbe eventualmente essersi lanciato. L’aereo, un Typhoon caccia intercettore multiruolo in versione monoposto, tornava da una ricognizione nell’entroterra, dopo una missione addestrativa – durata forse di circa un’ora – con un altro Eurofighter che ha invece fatto ritorno allo scalo militare.

L’Eurofighter è un caccia di ultima generazione e si tratta del più avanzato aereo da combattimento sviluppato in Europa: l’inserimento di questi velivoli nel servizio d’allarme nazionale, garantito dai reparti dell’Aeronautica Militare per la Difesa Aerea 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, permette di fornire una maggiore capacità a quel complesso dispositivo che, in pochi minuti, assicura il decollo dei caccia per intercettare e identificare qualunque traccia aerea sospetta rilevata dai radar. Il 37esimo Stormo è uno dei reparti dell’Aeronautica Militare che assicura la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo nazionale grazie a un sistema di radar, velivoli e sistemi missilistici, integrato sin dal tempo di pace con quelli degli altri paesi appartenenti alla Nato.

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