L'ex presidente del Consiglio, intervenendo a Montecitorio dopo le comunicazioni della leader Fdi in vista del Consiglio europeo, ha attaccato l'esecutivo per le "contraddizioni" e cambi di posizione. E sulla guerra in Ucraina ha detto: "Acquiescenza a Washington"
“La pacchia è finita per lei e per le sue bugie”. Nuovo confronto in Parlamento tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni. Il leader del Movimento 5 stelle, intervenendo in Aula dopo le dichiarazioni della premier in vista del Consiglio europeo, ha attaccato la decisione del governo di continuare con gli aiuti militari all’Ucraina. E ha messo sotto accusa quelli che, secondo il leader 5 stelle, sono “piroette” e “contraddizioni” di un partito che, fino a pochi mesi fa, chiedeva un ruolo da protagonista per l’Italia in Europa. “Lei in passato parlò di ‘Italia libera, forte e sovrana” e invece c’è una “totale acquiescenza a Washington” e “un’accettazione supina della strada dell’invio di armi”. Quindi, rivolgendosi direttamente a Meloni, ha detto: “Mi ascolti come io ho fatto per tre anni coi suoi interventi”. E questa volta “senza labiale”. Un riferimento provocatorio all’ultimo confronto in Aula con la presidente del Consiglio, avvenuto a fine ottobre, al termine del quale circolò un video in cui si poteva leggere proprio il labiale di Meloni mentre rispondeva con una parolaccia alle parole del leader M5s.
Secondo Conte, quello di Fratelli d’Italia è “sovranismo da operetta”: “Quando ero presidente del Consiglio”, ha detto in Aula, “mi avete rivolto l’accusa di alto tradimento sul Mes“, con una “notizia falsa. E ora siamo alla nemesi della storia. Vi siete rifugiati fin qui dietro la Corte Costituzionale tedesca. Quanto imbarazzo…questo è sovranismo da operetta”. E ancora: “Più Italia in Europa è il nuovo vuoto slogan del Presidente del Consiglio Meloni: si ricorda quando diceva ‘è finita la pacchia in Ue’? La pacchia è finita per lei e per le sue bugie“.
L’elenco “di piroette e contraddizioni” di questo governo “è lungo”, ha detto l’ex presidente del Consiglio. “Si va dal Mes”, su cui ora “siamo al momento della verità” alle trivelle passando per migranti e Pnrr. “Trivelle: in occasione del referendum lei disse ‘basta’, appena insediata ha detto subito sì a nuove trivellazioni. Immigrazione: per anni ci ha riempito la testa di propaganda sul blocco navale, ma lo vogliamo dire che mai come in questo periodo ong, barchini e barconi stanno attraccando in tutti i nostri porti? E aggiungo meno male, visto che trasportano persone fragili e disperate. Il Piano Mattei? Ma si è accorta che questo piano non può funzionare perché lei ha tagliato i fondi del programma cooperazione e sviluppo? Con quali soldi lo vuole finanziare?” E poi, ha continuato Conte, “il Pnrr. Per 5 volte non lo avete votato a Bruxelles, ora ne ribadite l’importanza strategica mettendo però le mani avanti per i ritardi che state accumulando. Lotta all’illegalità? Come sta conducendo questa battaglia? Concedendo favori e sconti ai corrotti, a chi non ha pagato le tasse, a chi vuole andare in giro con tasche piene di contante, smontando la Spazzacorrotti”.
Quindi Conte ha anche parlato del Qatargate che sta travolgendo le istituzioni europee: “Lei ha detto che la lotta all’illegalità sarebbe stato il tratto distintivo di questo governo, ma come sta conducendo questa battaglia? Con sconti a evasori e corrotti, a chi vuole andare in giro con le tasche piene di contanti. Giovedì troverà una Bruxelles sconvolta” per lo scandalo sul Qatar. “Lei che porta in dote? Un’Italia che vuol far candidare i condannati?”, ha aggiunto. Con la “legge di bilancio è stato raggiunto “l’apice dell’incoerenza”, “state confezionando la manovra più recessiva nel segno degli austerity degli ultimi anni”. “Vi accanite contro i fragili e sdoganate una sorta di evasione di cittadinanza”, “il buon Natale e il felice 2023 lei lo sta augurando a speculatori, corrotti e evasori. E concludo: per i pensionati avete previsto solo 8 euro, è vergognoso”. E “il M5s contrasterà tutto questo”.
Per quanto riguarda invece la guerra in Ucraina, Conte ha ribadito la linea del Movimento 5 stelle per lo stop all’invio di armi: “Da subito il M5s ha espresso totale vicinanza” all’Ucraina a fronte della “vile e ingiustificata aggressione di Putin”, ma ora “mettiamo in discussione la strategia dell’Occidente. Stiamo chiedendo di discutere di questa strategia e della posizione dell’Italia, un’intensa svolta che metta in moto una macchina europea che mai si è attivata, mentre l’escalation militare ha raggiunto livelli allarmanti. L’Italia deve diventare capofila dell’azione diplomatica non lasciando” questo ruolo “alla Turchia di Erdogan”. Conte ha parlato della “sicurezza” e della “tutela delle minoranze russofone” e ha aggiunto: “Non è con slogan e quiz che si costruisce un serio e faticoso percorso di pace. Nessuno ha mai messo in discussione né la Nato né l’alleanza atlantica, ma il tema è la postura dell’Italia in questi consessi. Lei in passato parlò di ‘Italia libera, forte e sovrana” e invece c’è una “totale acquiescenza a Washington” e “un’accettazione supina della strada dell’invio di armi”.