Un vertice lanciato da Macron e Biden nel corso della visita a Washington del presidente francese, che si propone di portare risposte concrete a brevissimo termine per fornire il materiale necessario e svolgere lavori di ripristino delle reti di approvvigionamento. Tra gli altri obiettivi anche quello di migliorare il coordinamento tra i donatori internazionali e a creare una piattaforma comune di coordinamento degli aiuti, allargando il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea ad altri Stati e organismi internazionali. La conferenza internazionale di sostegno alla resistenza civile dell’Ucraina “Solidali con l’Ucraina” si è aperta oggi a Parigi con gli interventi di Macron e di Zelensky – collegato in videoconferenza da Kiev e rappresentato dal suo primo ministro, Denys Shmyhal. Per l’Italia – tra i 70 partecipanti (48 Paesi, 24 ong), inclusa Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea – è presente il vice premier e ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
Al termine del vertice Macron presiederà, insieme a Zelensky, una conferenza bilaterale franco-ucraina alla presenza di rappresentanti di quasi 500 imprese francesi al ministero dell’Economia e delle finanze al fine di coinvolgere ulteriormente il settore privato nel sostegno di emergenza all’Ucraina. Le aziende francesi vogliono infatti contribuire al grande progetto di ricostruzione ucraina, sottolinea la presidenza della Repubblica francese. Dopo una presentazione delle sfide macroeconomiche dell’Ucraina e degli strumenti di finanziamento a disposizione, le aziende si riuniranno attorno ai ministri ucraini per discutere dei grandi progetti di ricostruzione in termini di infrastrutture, agroalimentare, sanità, tecnologie e impianti energetici. La conferenza bilaterale del pomeriggio darà quindi luogo alla firma di un certo numero di contratti e accordi, in particolare relative alle infrastrutture critiche.
Già alla vigilia della Conferenza, il leader ucraino aveva incassato il rinnovato appoggio dei leader del G7, rinnovando la richiesta di altre armi e di circa due miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas per l’inverno, proponendo poi un “summit mondiale sulla pace” in cui discutere i “dieci punti chiari e realistici” del piano presentato da Kiev al G20 di novembre, fondato tra le altre cose sulla “integrità territoriale dell’Ucraina e sulla sua sicurezza energetica, alimentare e nucleare“. Il rilancio del piano di pace di Kiev sembrerebbe una buona soluzione per gli Stati Uniti. Joe Biden, in un colloquio telefonico con il partner ucraino, ha “accolto con favore la sua dichiarata apertura ad una pace giusta basata sui principi fondamentali racchiusi nella carta dell’Onu”, ha fatto sapere la Casa Bianca.