E’ la protagonista a raccontare che cosa è successo. E l’episodio ha anche aperto una riflessione. Quali sono i limiti nel comportamento di un lavoratore dipendente nel suo tempo libero? Apparire in rete ostentando e vendendo immagini del proprio corpo può davvero rappresentare un danno di immagine per l’azienda che paga lo stipendio?
Pubblica le sue foto su OnlyFans e perde il posto di lavoro a Gardaland. “Siamo un parco per famiglie”, questa la motivazione. Tradotto: la presenza di una creator che propone in rete foto osé non è compatibile. La modella Ilaria Rimoldi lavorava al parco divertimenti più famoso d’Italia Ma dopo essere sbarcata sulla piattaforma a pagamento per gli adulti, è stata convocata e scaricata: non le hanno rinnovato il contratto. Lei si è giustificata: “Lì prendevo mille euro al mese e mi serviva assolutamente un’altra entrata”.
E’ la protagonista a raccontare che cosa è successo. E l’episodio ha anche aperto una riflessione. Quali sono i limiti nel comportamento di un lavoratore dipendente nel suo tempo libero? Apparire in rete ostentando e vendendo immagini del proprio corpo può davvero rappresentare un danno di immagine per l’azienda che paga lo stipendio?
Ilaria ha 25 anni. Ha studiato e si è laureata. A Monza: arredamento e design. Ma come molte giovani non ha trovato subito una strada lavorativa del tutto aderente alle sue aspirazioni. Si è rivolta a Gardaland ed è stata assunta. Due contratti a tempo determinato, per la stagione: dal luglio dell’anno passato fino all’ultimo gennaio e poi ancora da marzo al 27 novembre. L’incarico: accogliere i visitatori e pilotare il flusso, spesso davvero consistente, del pubblico verso le attrazioni.
Adesso racconta al Corriere del Veneto: “Il mio stipendio era di circa mille euro e tra affitto, auto, spesa e bollette, facevo fatica ad arrivare a fine mese”. La soluzione l’ha trovata in Onlyfans. Una tentazione per tante giovani, attratte da un tam tam che promette facili guadagni. Lei assicura di non pubblicare foto di nudo ma solo scatti sexy in lingerie. La sua foto profilo su Instragram la ritrae con un reggiseno di pizzo nero. Iscriversi al suo canale OnlyFans costa dieci euro al mese. “Il primo mese ho guadagnato 600 euro, ma poi il numero delle persone è aumentato e a novembre sono arrivata a guadagnarne 5 mila”.
Qualcuno tra quei clienti (chissà come mai) la riconosce. E fa pure la spia. Così arriva la convocazione della direttrice e del capo del personale. Ed è un colloquio poco sereno: “Mi hanno fatto presente che quella è una struttura per famiglie e che le mie foto su OnlyFans non si addicono all’immagine che il parco vuole dare all’esterno”. Lei si impunta: “Ho risposto che nel mio tempo libero faccio quel che voglio ma che se volevano potevano alzarmi lo stipendio”. Proposta caduta nel nulla. Non arriva un vero e proprio licenziamento. Ma da quel momento viene messa continuamente in difficoltà: “Mi sono ritrovata con l’orario di lavoro che all’improvviso è stato quasi dimezzato”. E quando il contratto scade, non le viene rinnovato.
Arriva allora, quando scoppia la polemica, una nota ufficiale. Eccola: “Gardaland riconosce e promuove l’importanza delle risorse umane all’interno dell’ambiente lavorativo e incentiva la creazione di rapporti di rispetto e collaborazione con e tra i propri dipendenti”. Ancora: “Nell’ambito delle politiche aziendali si invitano i collaboratori, per le proprie attività digital, a evitare l’utilizzo improprio dei loghi o delle immagini di Gardaland non in linea con la vocazione familiare del Parco divertimenti”. Ma la legge dice qualcosa di preciso? L’irruzione dei social nella nostra vita rende tutto più difficile, ma anche la Cassazione ha sentenziato che le attività del tempo libero non devono entrare in conflitto con le regole dell’azienda per cui si lavora. Non dev’essere possibile nessuna sovrapposizione con le proprie iniziative private. Invece Ilaria è stata riconosciuta. E qualcuno si è lamentato. Conclusione? Contratto non rinnovato.