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Irama: “Le mie fidanzate mi odiano, dopo 96 ore le mie vacanze finiscono. I social? Mi sento un coglione a filmare le cose invece di viverle”

Il cantautore si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera

“Sono cresciuto tanto per strada, ho vissuto il mondo dei quartieri nel bene e nel male. All’epoca a Monza sembrava di stare nel film I guerrieri della notte, una battaglia tra bande. Ho avuto esperienze molto brutte che mi hanno formato; ho anche rischiato di morire ma non voglio parlarne. Chi ne parla di più è chi non sa un c… di strada, chi racconta di essere stato un gangster non sa neanche cosa sia…”: parole di Irama che si è raccontato in un lunga intervista al Corriere della Sera. Papà e mamma avvocati, il nonno che parlava latino (“mi raccontava anche le cose sconce che succedevano all’epoca”), il cantautore è senza filtri e va dritto al punto: “Sono un paranoico vivente, ho mille fisime, mille manie, a partire dall’ipocondria”, racconta anche con riferimento a come lo chiama Maria De Filippi (“Il ragazzo paranoia”), con la quale dice di aver mantenuto un ottimo rapporto perché “tanto del suo inizio lo deve sicuramente a lei”. Amatissimo dal pubblico ma, pare, non tanto dalle sue compagne: “Anche se non sembra lavoro tantissimo; non faccio una vacanza da quattro anni, al massimo mi concedo quattro giorni di pausa, infatti le mie ragazze mi hanno sempre odiato per questo: andavamo dall’altra parte del mondo e poi dopo 96 ore me ne dovevo già andare”. E sui social le idee sono chiarissime: “La mia popolarità è legata alla musica, non al mio personaggio. Non ho nulla contro chi decide di fare della propria vita un reality sui social, ma io mi sono sempre sentito un coglione a filmare qualsiasi cosa vedessi anziché viverla“.