Contesa tra Robbie Williams e Jimmy Page. Nessuna rivalità musicale, né la presunzione di un confronto tra la rivoluzione rock dei Led Zeppelin, di cui il secondo è stato grande protagonista negli anni Settanta, e il fenomeno boyband che ha reso celebre il primo nell’ultimo decennio dello scorso secolo. I due, vicini di casa, non sono in buoni rapporti da circa sette anni e, adesso, sembra che le tensioni stiano sfociando in una lite dai toni aspri. Ma andiamo con ordine.
Nel lusso sfrenato del quartiere di Kensington e Chelsea, a Londra, il chitarrista e il cantautore posseggono due proprietà confinanti. Williams vive in una magione da 17,5 milioni di sterline, acquistata nel 2013 e catalogata come edificio storico di secondo grado. Un gioiello che, però, vorrebbe rivoluzionare secondo i propri gusti. Page, invece, abita nella villa adiacente da cinquant’anni. Nemmeno trentenne, infatti, l’ha acquistata superando l’offerta di David Bowie. Un affare da circa 350mila sterline per un immobile classificato come edificio storico di primo grado, progettato tra il 1875 e il 1881 da William Burges: un vero e proprio pezzo di storia, con stanze a tema dedicate al tempo, all’amore e alla letteratura. Una dimora così fragile che, per non danneggiare dipinti e affreschi, Page vi suona solo la chitarra acustica e ha ingaggiato una squadra di specialisti per preservare le pareti dall’inesorabile scorrere del tempo.
Fin qui tutto nella norma. Se non fosse per la recente richiesta di Williams, già presentata all’ufficio competente del quartiere, di sostituire il muretto che separa le proprietà con una staccionata in legno da due milioni di sterline. Il tutto, stando al “The Sun” (che ha avuto accesso ai documenti), per “mancanza di privacy”, negata – secondo lo showman 48enne – dal muro troppo basso. I tecnici di Williams hanno assicurato che la nuova recinzione avrà “un impatto trascurabile sul valore patrimoniale della proprietà, aggiungendo un livello di privacy agli abitanti durante l’utilizzo del giardino”. Il progetto sarà discusso il prossimo 19 gennaio e, dal momento che Jimmy Page potrebbe fortemente opporsi, è probabile che le volontà di Williams scoperchino il vaso di Pandora, dando adito alla lite con il vicino.
Già in passato, infatti, il chitarrista aveva ostacolato i lavori di ristrutturazione della villa di Williams che, nel 2015, aveva programmato di far costruire una piscina interrata, una palestra, uno studio di registrazione e un passaggio sotterraneo. Apriti cielo. Il fondatore dei Led Zeppelin aveva opposto resistenza all’inizio dei lavori, dicendosi “preoccupato” che le vibrazioni dei mezzi pesanti impiegati potessero danneggiare gli antichi affreschi della sua villa. Per ottenere il permesso di proseguire, nel 2019, il cantautore aveva dovuto prevedere l’utilizzo di utensili manuali, aumentando a dismisura i costi del progetto. E mentre, derivanti da ideologie molto differenti, continuavano le dispute tra i due, nel 2017 lo scontro era ampiamente uscito dal ricco quartiere di Londra. In un’intervista a Radio Deejay, Williams si era velatamente fatto beffe di Page: “Jimmy è stato seduto per ore nella sua auto fuori da casa nostra. Stava registrando i valori in corso per vedere che non facessero troppo rumore, è come una malattia mentale la sua”, aveva affermato. Dichiarazioni per cui si era dovuto, in seguito, scusare.
E non finisce qui. Lo scorso anno, infatti, l’ufficio del municipio di Kensington aveva negato al cantautore di potare una robinia che, a sua detta, era “malsana dalle radici”. Solo un mese dopo, lo aveva invece concesso a Page, considerandolo un “mantenimento di routine”. Infine, mentre il chitarrista ostacolava in tutti i modi i lavori nella villa del vicino, aveva fatto ristrutturare il tetto di casa da un’impresa chiamata Millennium, come uno degli album dei “Take That”, di cui Williams faceva parte. Oltre al danno, anche la beffa.