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Nuova Zelanda, divieto di vendere tabacco a chi è nato dopo il 2008. L’obiettivo di un Paese “smoke free”

La ministra della salute, annunciando il provvedimento in vigore dal 2023, ha sottolineato i benefici sulla salute e sulle casse del sistema sanitario. Il numero di negozi legalmente autorizzati a vendere le sigarette sarà inoltre ridotto da 6mila a soli 600

“Migliaia di persone vivranno vite più lunghe e più sane e il sistema sanitario guadagnerà 5 miliardi di dollari non avendo bisogno di curare le malattie causate dal fumo, come numerosi tipi di cancro, infarti e ictus”. Un provvedimento che auspica longevità e, soprattutto, meno spese per la sanità quello annunciato dalla ministra della salute neozelandese Ayesha Verrall, che ha come target le giovani generazioni. La nuova legge, che entrerà in vigore nel 2023 e sarà accompagnata da una serie di altre misure per rendere il fumo meno economico e accessibile, prevede il divieto di vendere tabacco ai nati dal primo gennaio del 2009. La norma prevede inoltre una drastica riduzione della quantità legale di nicotina nei prodotti del tabacco e la vendita limitata solo a tabaccherie specializzate, piuttosto che negozi e supermercati. Il numero di negozi legalmente autorizzati a vendere le sigarette sarà così ridotto da 6mila a soli 600 in tutto il Paese che punta a divenire ‘smoke free’ entro il 2025. Un obiettivo – hanno spiegato le autorità – “a portata di mano”. Nel Paese il fumo è in costante calo, passando dal 9,4% della popolazione dello scorso anno all’attuale 8% mentre è in aumento il numero degli utenti giornalieri di svapo. Un incremento maggiore del calo dei fumatori giornalieri: l’8,3% degli adulti ora svapa quotidianamente rispetto – riporta il Guardian – al 6,2% dell’anno scorso.