La Plenaria del Parlamento europeo ha votato sul Qatar-gate e ha deciso a stragrande maggioranza di sospendere i poteri di Eva Kaili, coinvolta come è noto nello scandalo corruzione. L’unico eurodeputato che ha votato contro la relativa proposta è stato il croato Mislav Kolakusic. Non appartiene ad alcun gruppo politico del Parlamento europeo, pertanto è incluso tra i non registrati.
In comune con Eva Kaili c’è un’esperienza in una Ong: Kolakusic è infatti anche presidente di Antikorupcija, “iniziativa anti-corruzione dei cittadini che nasce nel 2018 con l’obiettivo di creare, nella società croata, una forte piattaforma di sostegno alla lotta alla corruzione a tutti i livelli, la tutela dei diritti umani e individuali e la promozione della partecipazione dei cittadini ai processi democratici“, come si legge sul sito ufficiale.
In passato si è distinto per essere stato mister preferenze nel suo Paese, raccogliendo ben 68.882 voti mentre tutti gli altri candidati della sua lista assieme avevano ottenuto solo 1.500 voti.
Ha giustificato il suo “no” in Aula con la presunzione di innocenza, mentre si sono astenuti il conservatore olandese Dorien Rookmaker e l’esponente di AfD Joachim Kuhs.
Tra le sue caratteristiche spiccano alcune posizioni no-vax, come quando nel gennaio 2022 rivolgendosi al presidente francese Emmanuel Macron paragonò la misura obbligatoria della vaccinazione con la pena di morte. In un’altra occasione aveva sostenuto che migliaia di persone sono morte a causa dei vaccini contro il coronavirus, citando i dati dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). “Oggi lei ha affermato di essere orgoglioso che non ci sia la pena di morte in Europa. Decine di migliaia di cittadini sono morti a causa degli effetti collaterali del vaccino. Le vaccinazioni obbligatorie rappresentano la pena di morte e la sua esecuzione per molti cittadini. Questa deve rimanere una scelta per ogni cittadino. L’omicidio è un omicidio. Quelli di voi che non lo sanno e non si sono istruiti diano un’occhiata all’Organizzazione europea della sanità”, disse.
Lo scorso ottobre inoltre aveva fatto scalpore una sua richiesta contenuta in un video: la Commissione Ue avrebbe dovuto risolvere immediatamente i contratti di acquisto di nuove dosi del farmaco/vaccino mRNA contro il Covid-19 di Pfizer e chiedere la restituzione dei 2,5 miliardi di euro pagati finora. “Chiunque abbia mentito sul fatto che il vaccino potesse prevenire la diffusione del virus deve essere ritenuto responsabile”, aveva detto.
Qualche mese fa il magazine americano Politico gli dedicò qualche riga di attenzione relativamente alla sua attività a Bruxelles: l’ex giudice croato, che si autodefinisce “attivista non affiliato per lo stato di diritto e combattente contro la corruzione”, ha avuto il record di voto più basso di tutti i membri, ovvero solo il 14,8% delle mozioni passate.