Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge costituzionale che prevede l’inserimento dello sport nella carta costituzionale: 145 sì, 0 contrari e 4 astenuti. Ad astenersi è la pattuglia di senatori della componente Alleanza Verdi – Sinistra Italiana: “C’è un rischio molto forte che inizi un periodo di micro-interventi sulla costituzione in cui ognuno cerca di inserire la questione che più gli sta a cuore – ha spiegato il senatore Tino Magni – la costituzione Italiana democratica e antifascista va preservata e non modificata”. Il disegno di legge è costituito da un solo articolo e prevede la modifica dell’articolo 33 della Costituzione, aggiungendo un nuovo ultimo comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia e primo firmatario del disegno di legge costituzionale, ha detto: “L’assenza di voti contrari, sia in Commissione che in Aula, testimonia la volontà di voler riconoscere il valore dell’intero mondo sportivo italiano. Lo sport è salute, è scuola di vita, è uno strumento che aiuta tutti, giovani e anziani. Entro tre mesi possiamo tagliare tutti insieme questo traguardo e costituzionalizzare il valore dello sport”. In aula, in rappresentanza del Partito democratico è intervenuto Dario Parrini: “Lo sport educa al rispetto degli altri. Per questo pensiamo che costituzionalizzare lo Sport sia una scelta giusta – ha detto il senatore – facciamo questo primo passo consapevoli che il primo dovere che abbiamo è quello di garantire lo sport per tutti”. Tra le fila del Movimento 5 Stelle, invece, è intervenuto Marco Croatti: “Non lasciamo che questa modifica sia soltanto un’operazione politica vuota. Riempiamo di sostanza questo articolo 33 e soprattutto facciamolo non in modo autoreferenziale ma ascoltando e confrontandoci con i nostri giovani”. Adesso, il testo passerà alla Camera per una seconda lettura. Ma per l’approvazione definitiva del disegno di legge saranno necessarie in tutto quattro letture, trattandosi di un provvedimento che modifica la carta costituzionale.