Scontro tra il presidente di Confindustia Carlo Bonomi e il ministro degli Esteri ed ex presidente del parlamento europeo Antonio Tajani. Dopo l’inchiesta sulle Bonomi prende la palla al balzo per criticare tutte le scelte di Bruxelles che hanno dato fastidio agli imprenditori italiani, dalla riduzione delle emissioni auto alle nuove norme sul packaging. “Dobbiamo stare molto attenti a quello che sta succedendo” a Bruxelles con il rischio che i provvedimenti presi “siano stati fortemente influenzati da economie straniere”. “Io mi pongo il tema se le scelte sull’automotive sono scelte che abbiamo fatto consapevoli di ciò che succedeva o se le abbiamo fatte spinti da pressioni esterne”, afferma Bonomi. “Io capisco che non bisogna mettere in dubbio la Comunità europea e la Commissione europea, non è questo il tema, ma io voglio essere certo che, quando facciamo delle scelte di politica industriale in Europa, noi siamo consapevoli di cosa sta succedendo, perché gli effetti delle decisioni europee li stiamo pagando come sistema industriale europeo”, continua Bonomi che aggiunge “dobbiamo stare molto attenti a quello che sta succedendo”. Secondo il leader degli industriali la direttiva sul pakaging diventata un regolamento che “viene meno all’impostazione della Commissione che era la neutralità tecnologica delle scelte” e dichiara: “dobbiamo essere sicuri di quello che sta succedendo”.
“Avendo fatto il presidente del Parlamento europeo, credo sia mio dovere difendere questa istituzione. Non è un Parlamento di corrotti, non è vero che nelle istituzioni ci sono solo corrotti. I corrotti ci sono dovunque, nell’industria nell’agricoltura e nella politica. Ma far passare l’idea che ogni decisione che viene presa a livello politico è presa perché ci sono dei corrotti, è falso. Questo lo devo dire anche al presidente di Confindustria”, replica Tajani intervenendo all’Assemblea nazionale di Confagricoltura. “Io difendo l’istituzione democratica del Parlamento europeo. Chi è corrotto è giusto che venga punito, ma se gettiamo fango sulle istituzioni rischiamo di favorire populismi ed estremismi e distruggere tutto”, ha detto Tajani. “Io difendo il comportamento della presidente Metsola che ha favorito l’inchiesta giudiziaria e ha difeso la trasparenza del Parlamento europeo. Sono stato tanti anni lì e nessuno è venuto a offrirmi soldi per fare qualsiasi cosa. Che poi ci siano tentativi di influenzare le decisioni, questo è vero, ma allora noi dobbiamo essere più presenti, forti, autorevoli, organizzati, questo vuol dire far contar di più l’Italia in Europa”, ha sottolineato il vicepremier.
Nel suo intervento Bonomi ha poi criticato anche la Banca centrale europea. “Ha un approccio in ritardo e troppo restrittivo. Quindi anche sul tema di continuare il rialzo dei tassi, anche a rischio di recessione, credo che, anche nel sistema finanziario, stia cambiando la percezione”, ha affermato Bonomi. Curiosamente sul quotidiano di Confindustria Il Sole 24 Ore compare oggi un’intervista a tutta pagina al premio Nobel per l’Economia Robert Shiller che dice esattamente l’opposto: “Le banche centrali devono muoversi e dobbiamo accettare che questo potrebbe comportare un rischio di recessione”.
“Di che pressioni su automotive parla il presidente di Confindustria Bonomi riferendosi allo scandalo del Qatar? Quelle che conosciamo noi sono le pressioni della comunità scientifica internazionale e gli scienziati dell’Onu che ci dicono che è urgente avviare la transizione ecologica per evitare il surriscaldamento del Pianeta. L’auto elettrica va verso la direzione di ridurre inquinamento e Co2, è un processo industriale che quindi va in direzione dell’interesse pubblico. Se qualcuno è a conoscenza di fenomeni corruttivi vada all’autorità giudiziaria per denunciarli. Se in una azienda sanitaria locale un dirigente è corrotto perché fa appalti pubblici truccati non si chiude l’ospedale ma si arresta il corrotto”. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.