Grant Wahl è morto per un aneurisma. La moglie Céline Gounder, specialista in malattie infettive ed epidemiologa presso la New York University, dopo l’autopsia ha spiegato a Cbs news la verità sul decesso di suo marito, giornalista sportivo americano. Grant Wahl è deceduto a 49 anni in Qatar mentre seguiva i Mondiali di calcio. Le parole di suo fratello Eric aveva destato qualche sospetto sulle circostanze della morte: aveva infatti sostenuto che fosse stato ucciso per aver indossato la maglia arcobaleno a sostegno dei diritti Lgbt. “Sono gay. Sono il motivo per cui ha indossato la maglietta arcobaleno ai Mondiali. Mio fratello era in salute. Mi aveva detto di aver ricevuto minacce. Non credo che mio fratello sia morto semplicemente. Credo sia stato ucciso”, aveva scritto in un post su Instagram.

Céline Gounder invece ha voluto sottolineare che “non c’è nulla di sospetto sulla sua morte”. “È una cosa che probabilmente si stava sviluppando da anni“, ha spiegato, precisando anche che il decesso di Grant Wahl non ha nulla a che fare nemmeno con il vaccino o con il Covid. Alcuni giorni prima di morire, Wahl aveva scritto di avere la bronchite e di essere stato in un ospedale in Qatar. “Tre settimane di poco sonno, tanto stress e molto lavoro possono avere questo effetto”, aveva scritto il giornalista nella sua newsletter il 6 dicembre. “La pressione al torace che ha avvertito poco prima della sua morte potrebbe aver rappresentato i sintomi iniziali”, ha spiegato ancora la moglie. Pochi giorni prima di morire, in un podcast, Grant Wahl aveva confessato al collega Chris Wittyngham di sentire un “senso di oppressione al petto“.

Wahl, decano dei giornalisti sportivi americani, era inviato della Cbs in Qatar. Aveva già seguito 11 Mondiali di calcio, tra maschili e femminil, occupandosi anche di basket e scrivendo diversi libri. “Era così amato da così tante persone”, ha ricordato la moglie Céline Gounder. Evidenziato il suo amore per il “soccer”, che negli Stati Uniti è una rarità: “Per lui il calcio era un modo per capire veramente le persone e da dove venivano”, ha spiegato. “Voglio che le persone lo ricordino come una persona gentile e generosa che si è davvero dedicata alla giustizia sociale”, ha aggiunto la moglie. Dalle battaglie per il calcio femminile a quelle per i diritti Lgbt: “Quello era Grant Wahl”.

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