Diritti

Migranti, l’esibizione di Daniele Silvestri sulla nave di Emergency per sostenere la prima missione. E l’artista Tvboy realizza un murales

La nave Life Support di Emergency è salpata ieri, martedì 13 dicembre, dal porto di Genova per la sua prima missione. La nave è diretta nelle acque del Mediterraneo centrale con l’obiettivo di salvaguardare il diritto alla vita.

“A bordo” due ospiti speciali che hanno supportato l’avvio della missione. Daniele Silvestri ha realizzato sull’imbarcazione il video de Le Navi: accompagnato dal fagotto di Marco Santoro, il cantautore fa riferimento alla disperazione dei migranti che rischiano la propria vita per arrivare in Europa ed esprime la speranza che “navi come questa possano intercettare le storie dei migranti prima che scompaiono sotto queste onde. E questa speranza è forse la più giusta, ed è un dovere”. “Una nave in mezzo al mare: un’immagine semplice e potentissima, ma anche l’unica che riesce a mettere insieme due emozioni opposte: la più grande speranza e la più grande disperazione”, dice Silvestri nel video.

Anche Tvboy supporta la missione e i naufraghi che saranno accolti dall’equipaggio. Sulla tuga della nave, lo street artist ha realizzato un’opera forte dal titolo Emerge. Si tratta di un murales di tre metri per due che rappresenta due braccia che si afferrano tra le onde.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dal 2014 ad oggi sono oltre 20.000 le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale, ovvero una media di sei persone al giorno. Solo nel 2022 sono oltre 1.300 le persone che hanno perso la vita o che risultano disperse nella rotta migratoria più pericolosa al mondo.

“Che una persona perda la vita sotto le bombe in Ucraina, nelle strade di Kabul o tra le onde del Mediterraneo, per noi non fa differenza: è sempre una persona che muore ingiustamente – afferma Rossella Miccio, presidente di Emergency–. Per anni lo staff di Emergency ha prestato servizio sulle navi umanitarie di altre ONG, contribuendo a salvare migliaia di esseri umani. Oggi, dopo mesi di lavoro, andiamo in mare con una nostra nave, la Life Support, per ribadire il nostro impegno per il diritto alla vita per tutti”.

“La Life Support interviene in un luogo considerato come la frontiera più pericolosa per i migranti, sia per numero di morti sia di persone disperse – afferma Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department di Emergency –. È il nostro modo di continuare a fare la nostra parte, ricordando che il soccorso in mare è un obbligo previsto dal diritto del mare ma anche un obbligo morale”.

Sulle murate della nave, è scritta la frase di Gino Strada, chirurgo e fondatore dell’associazione umanitaria : “I diritti sono di tutti, altrimenti chiamateli privilegi”, che riassume la filosofia che ispira il progetto. La nave può ospitare fino a 175 naufraghi, oltre il personale di bordo che è composto da 28 persone, 9 marittimi e 19 dello staff di emergency. In particolare il team sanitario è formato da due infermieri, un medico e due mediatori culturali, con esperienza nei progetti Emergency.