Quando venerdì scorso gli inquirenti dell'Ufficio Centrale per la Repressione della Corruzione (Ocrc) sono entrati nella residenza brussellese di Antonio Panzeri, non sono rimasti sorpresi di scoprire una grossa somma di denaro contante, proprio perché la stessa situazione si era materializzata davanti agli occhi degli agenti segreti pochi mesi prima
Un blitz segreto dei servizi segreti belgi a casa dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri e la scoperta di centinaia di migliaia di euro in contanti. Così l’inchiesta sulle mazzette del Qatar a eurodeputati di ieri e di oggi, assistenti e altri personaggi che potevano esercitare una propria influenza sulle istituzioni Ue, ha subito una svolta decisiva a luglio 2022. Il motivo: minaccia per la sicurezza del Regno per “l’interferenza di entità straniere nei processi decisionali” del Parlamento Ue. Una giustificazione che ha convinto il giudice ad autorizzare le operazioni e le indagini che, secondo quanto rivela Le Soir, sono state condotte dalle intelligence belga e di altri Paesi europei.
Quando venerdì scorso gli inquirenti dell’Ufficio Centrale per la Repressione della Corruzione (Ocrc) sono entrati nella residenza brussellese di Antonio Panzeri, non sono rimasti sorpresi di scoprire una grossa somma di denaro contante, proprio perché la stessa situazione si era materializzata davanti agli occhi degli agenti segreti pochi mesi prima. Un passo in avanti che ha permesso di arrivare alle perquisizioni e agli arresti con accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro.
Come sia stato possibile che le indagini siano state condotte dai servizi e non dalla magistratura ordinaria lo spiega proprio il rischio valutato dai giudici, quello per la sicurezza dello Stato. In questi casi, è l’intelligence a indagare se emergono elementi che facciano pensare, ad esempio, a un’interferenza straniera nel processo decisionale delle istituzioni. Una circostanza che si è concretizzata, secondo i magistrati, proprio nel caso delle mazzette distribuite all’interno delle istituzioni europee e che, così, ha dato il via alle indagini già nel 2021. Così, molto prima che Procura federale e polizia iniziassero a lavorare sulla presunta organizzazione criminale, alcuni agenti della Sicurezza di Stato stavano già indagando su questo caso in collaborazione, si legge, con le intelligence di altri cinque Paesi Ue.
Quando i membri dei servizi hanno deciso, a luglio, di compiere un’incursione segreta nell’abitazione dell’ex europarlamentare di Articolo 1 e Pd, hanno scoperto l’enorme somma di denaro contante nascosta al suo interno, circa 700mila euro secondo Le Soir. È a questo punto, il 12 luglio scorso, che hanno compilato un fascicolo che hanno poi spedito alla Procura federale per lo svolgimento di indagini giudiziarie.