Era lui, insieme all’ex europarlamentare di Articolo 1 e del Pd, Antonio Panzeri, a gestire i contanti che dal Marocco e dal Qatar venivano redistribuiti tra rappresentanti del Parlamento europeo, assistenti parlamentari e altri personaggi in grado di influenzare i voti e i comportamenti all’interno delle istituzioni di Bruxelles. Francesco Giorgi, ex assistente di Panzeri e oggi nell’ufficio dell’europarlamentare Andrea Cozzolino (Pd), ha confessato dopo un lungo interrogatorio con i magistrati belgi che hanno confermato lo stato d’arresto per lui e per il suo ex capo, oltre che per la compagna ed ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, che ha chiesto e ottenuto il rinvio dell’udienza sulla scarcerazione al 22 dicembre.
Secondo quanto riporta Le Soir, davanti agli inquirenti Giorgi ha ammesso di aver fatto parte di un’organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti, anche se ieri le informazioni circolate riferivano che Giorgi aveva indicato le due ong coinvolte, Fight Impunity e No Peace Without Justice, come le entità utili a “far girare soldi”.
Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi ha anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, abbiano preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco è coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. E come scritto in esclusiva dal Fatto Quotidiano, Panzeri, Cozzolino e Giorgi sono stati in contatto con con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia.