Goldman Sachs Group prevede di licenziare 4mila persone, l’8% della forza lavoro della banca, a partire da gennaio. La notizia è stata diffusa dal sito Semafor – il nuovo giornale online realizzato da alcuni giornalisti fuoriusciti dal New York Times – in un articolo che cita alcune fonti riservate interne al gruppo. Per il momento non è ancora stato stilato un elenco definitivo dei dipendenti da mandare via, ma i manager di Goldman Sachs starebbero esaminando le prestazioni di tutti i loro collaboratori: a chi verrà attribuito il rendimento più basso verrà chiesto di impacchettare le proprie cose e lasciare l’azienda.

La possibilità che il gruppo prendesse in considerazione di tagliare centinaia di posti di lavoro era stata preventivata già nei giorni scorsi dal Financial Times. Dopo che l’amministratore delegato David Solomon ha rivelato l’intenzione di ridimensionare le ambizioni dell’azienda di essere banca generalista e la volontà di smettere di offrire prestiti personali attraverso la sua piattaforma di retail banking, Bloomberg aveva preventivato 400 licenziamenti per l’anno nuovo. Ma a questo taglio, secondo le fonti raccolte da Semafor, dovrà essere aggiunta l’eliminazione di altri 3mila e 500 dipendenti, ritenuti responsabili di prestazioni insufficienti. Un’operazione che, fino al 2019, Goldman Sachs effettuava di solito ogni anno, seppur con numeri più ridotti.

In media annualmente Goldman Sachs licenzia tra il 2% e il 5% dei suoi dipendenti. Ma nel 2020 la pandemia e nel 2021 il record di profitti hanno garantito a tutti il posto di lavoro. Ora, però, spiega Semafor, l’amministratore delegato David Solomon ha realizzato che non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di redditività fissato a febbraio e per questo motivo l’azienda opererà i licenziamenti. Il boom delle transazioni e della raccolta di fondi è svanito e la grande scommessa di Goldman sul consumer banking non ha dato i suoi frutti. L’azienda ha perso miliardi di dollari nella costruzione di una banca commerciale, chiamata Marcus, ancora non redditizia e, da quando Solomon è subentrato nel 2018 la forza lavoro di Goldman è aumentata di un terzo, superando le 49.000 unità. I “venti contrari dell’economia”, ha dichiarato Solomon, “ci costringono a ridimensionare l’azienda”. Questi tagli, però, sembrano essere molto più profondi di quelli in atto nelle altre società di Wall Street.

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