Il Qatar ci ha messo 12 anni per prendersi il calcio. La finale dei Mondiali tra Argentina e Francia rappresenta l’epilogo perfetto di quell’investimento del 2010, quando un comitato della Fifa poi travolto dagli scandali decise di assegnare la Coppa del Mondo a quel Paese arabo fino a quel momento periferia del pallone mondiale. In dodici anni tutto è cambiato: il secondo perno della scalata ai vertici del calcio è stato nel 2011 l’acquisto del Paris Saint-Germain da parte del fondo sovrano Qatar Investment Authority. Il presidente Nasser Al-Khelaifi in pochi anni si è preso la scena del calcio europeo a suon di miliardi di euro. Sfruttando il caos Superlega, si è preso anche la presidenza dell’European Club Association, sviluppando un legame saldissimo con il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin.

Nonostante le polemiche per quell’assegnazione corrotta e per le gravi violazioni dei diritti umani nella costruzione negli stadi, i Mondiali sono rimasti al Qatar, senza che la Fifa e Gianni Infantino battessero ciglio. Nel frattempo, il Psg si è assicurato le due stelle più scintillanti del panorama mondiale: Leo Messi e Kylian Mbappé. È per questo che quella tra Argentina e Francia diventa la finale perfetta, quella che tutti in Qatar auspicavano. Di fronte Messi e Mbappé, i due calciatori più forti, che giocano nella squadra del fondo sovrano qatariota e che al Lusail Stadium si sfidano in una delle partite più attese del nuovo millennio. Il pallone, appunto, ha ormai il suo baricentro in Qatar.

Una circostanza che ha alimentato anche i dubbi di alcuni su un epilogo in qualche modo favorito a tavolino. A soffiare sul fuoco del sospetto, per quando ad oggi assolutamente senza prove, ci sono le proteste dell’Olanda per l’arbitraggio nei quarti di finale contro l’Argentina, ma soprattutto quelle del Marocco per i due rigori negati nella semifinale contro i Blues. La Federazione di Rabat ha presentato un reclamo alla Fifa e “protesta formalmente” contro l’arbitraggio del messicano Cesar Arturo Ramos, parlando di una “ingiustizia arbitrale per due rigori incontestabili”. La Frmf, si legge nella nota, “ha inviato una lettera all’istanza competente in merito a situazioni arbitrali che hanno privato la nazionale del Marocco di due rigori incontestabili secondo il parere di diversi specialisti in arbitraggio. La Frmf ha espresso il suo stupore per il fatto che la Var non abbia corretto l’operato dell’arbitro”. In particolare nella prima occasione, con Theo Hernandez che travolge Boufal in area di rigore, ci sono pochi dubbi sul fatto che il direttore di gara Ramos dovesse essere chiamato al monitor per invertire la decisione presa sul campo.

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