Diversi raid russi hanno colpito venerdì mattina la capitale ucraina Kiev. Sentite almeno tre esplosioni: i razzi sono caduti in più località a ovest del fiume Dnepr, ma anche sul distretto di Desna, nell’area nord-orientale, dove si trova un’importante centrale elettrica. Il sindaco Vitali Klitschko riferisce che la città è rimasta senza fornitura idrica: “A causa dei danni all’infrastruttura energetica, ci sono interruzioni nell’erogazione dell’acqua in tutte le zone della capitale”, ha detto. Aggiungendo che i treni della la metropolitana non viaggiano perchè le stazioni servono da rifugio per i cittadini.
Allo stesso tempo le autorità statali comunicano che la Russia ha lanciato “un massiccio attacco missilistico” su almeno tre importanti centri urbani: oltre a Kiev, Kryvyi Rih e Kharkiv. A Kryvyi Rih, la città del sud dell’Ucraina in cui è nato il presidente Volodymyr Zelensky, è stato colpito un edificio residenziale: secondo il vicecapo dell’amministrazione presidenziale, Kyrylo Tymoshenko, ci potrebbero essere vittime sotto le macerie. All’alba sono suonati gli allarmi anti-aerei in tutte le regioni.
Numerosi i casi di black-out su larga scala: il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov ha informato su Telegram che la città – la seconda più grande del Paese – è completamente al buio. Niente elettricità anche nell’oblast’ di Poltava (nell’Ucraina centrale) e in quello di Sumy (nel nord-ovest). Gli attacchi contro le infrastrutture energetiche fanno parte di una nuova strategia russa per cercare di piegare gli ucraini dopo le numerose perdite sul campo di battaglia da parte delle forze russe negli ultimi mesi.