“Mia figlia è stata aggredita nel parcheggio, come ho sempre detto“. La madre di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata all’interno della sua auto nella campagne di Concordia (Modena) il 18 novembre scorso, è stato ospite in studio a Quarto Grado (Rete4) e ha ribadito la sua versione dei fatti: “Il killer ha potuto farle del male perché l’amico e collega di lavoro non ha aspettato che partisse e l’ha lasciata da sola nel piazzale. Se avesse aspettato, probabilmente Alice sarebbe ancora viva”.
Lo scorso 14 dicembre Mohamed Gaaloul, tunisino di 29 anni, è stato arrestato a Mulhouse, in Francia, al confine con la Svizzera ed è accusato di avere ucciso la donna. Era andato all’estero il giorno dopo il delitto per cui inizialmente sono state indagate anche altre persone, il marito e il collega di lavoro. Patrizia Montorsi, mamma di Alice Neri, ha sottilineato come secondo lei il killer abbia aggredito sua figlia nel parcheggio di fronte allo Smart Cafè per poi fuggire in auto. “Alice era una mamma innamorata della sua famiglia e serena – ha aggiunto Montorsi – Aveva avuto dei problemi psicologici dopo il parto che stava affrontando con l’aiuto di una psicologa. Se è andata a quell’aperitivo con il collega, lo ha fatto per chiarire probabilmente la sua posizione di donna sposata. Non avrebbe cercato la soluzione in qualcun altro, ne sono sicura. Lei una vita senza Nicholas non l’avrebbe concepita”.
Il collega di lavoro, la cui testimonianza è stata cruciale per l’arresto del tunisino di 29 anni, risulta ancora nella lista degli indagati. Ancora da chiarire il possibile movente del delitto; i due, Mohamed Gaaloul e Alice Neri, pare si conoscessero da almeno un anno e mezzo.