Dopo aver preso parte alla conferenza stampa post consiglio dei ministri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano è intervenuto all’evento ‘Magistrature a confronto per l’indipendenza del giudice’, iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione nazionale magistrati amministrativi, Associazione nazionale magistrati e dall’Associazione nazionale magistrati della Corte dei Conti. Mantovano è stato netto rispetto alle prossime mosse del governo Meloni in tema di giustizia. “C’è un quadro di reati contro la pubblica amministrazione che è diventata un mostro. Quando io ho iniziato a fare il magistrato i reati contro la pubblica amministrazione erano quattro, cinque: corruzione, concussione, peculato, malversazione ed interesse in atto d’ufficio, poi nel ’90 ne è stato aggiunto qualche altro e poi, via via, in questa bulimia di produzione di fattispecie di reato che porta oggi alcune sezioni della Cassazione a dirimere e a stabilire qual è la linea di confine tra la truffa aggravata ai danni dello Stato, la frode in pubbliche forniture eccetera, eccetera”. Dunque, ecco la soluzione annunciata dal sottosegretario. “Un restyling ci vuole e il restyling significa anche togliere di mezzo fattispecie di reato che, come l’abuso d’ufficio, non portano mai, o quasi mai, ad una condanna definitiva”. Nel restyling Mantovano fa rientrare anche il traffico d’influenze. Ma per meglio motivare ‘l’inutilità’ del reato di abuso d’ufficio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio torna indietro nel tempo e racconta una vicenda del 2009, quando era sottosegretario al ministero dell’Interno.

“Dunque il governo getta la maschera e annuncia l’abolizione del reato di abuso d’ufficio” scrivono in una nota Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato, rappresentanti del Movimento 5 stelle nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato. “Finora l’ipotesi più probabile era una sua modifica, già di per sé un f atto grave perché si tratterebbe di un indebolimento di un reato che dal 2020 è già perfettamente tipizzato: riguarda solo violazioni di norme imperative non soggette a margini di discrezionalità. Invece oggi Mantovano annuncia che verrà ‘tolto di mezzo’ e parla di ‘restyling’ dei reati contro la Pubblica Amministrazione, per coprire una verità sempre più evidente: il governo Meloni vuole sancire l’impunità per le condotte criminali dei colletti bianchi, dire loro che d’ora in poi possono agire liberamente”
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