“Il reddito di cittadinanza era entrato in concorrenza con il lavoro povero, la gente che guadagnava 600 euro diceva, secondo me giustamente, io ne prendo 500 e me ne sto a casa e questa cosa stava determinante un elemento che costringeva a chi dava 600 euro a darne 700. L’operazione che si sta facendo è quella di smontare quello strumento poteva incidente da competitor rispetto all’offerta di salari bassi, per aumentare la disponibilità la forza lavoro a basso costo”. Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenuto all’evento online “Fondata sul lavoro. Idee per la Costituente del Partito Democratico”. Per l’esponente dem “c’è un’ulteriore perla” nella manovra: “Cancellare il limite della possibilità di ricorrere al subappalto è un’altra cosa che dobbiamo combattere con grandissima forza. Nella legge sugli appalti avevamo introdotto una norma che obbligava ad applicare nei subappalti gli stessi contratti e gli stessi salari di chi aveva vinto l’appalto. Se fai una catena del subappalto infinita come fai a controllare, in un Paese nel quale i poteri criminali sono diventati un pezzo della constituency dell’economia reale? Questo è un tema sul quale è meglio l’esercizio provvisorio che far entrare la mafia nei nostri appalti“.
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