Una ristrutturazione da oltre due milioni di euro contabilizzata come “spese su beni di terzi”. È questo il campanello d’allarme suonato prima alle orecchie della guardia di finanza e poi recepito dalla Commissione tributaria della Liguria che ha condannato la società Eco del Mare per elusione fiscale. Per la spesa milionaria il lido e resort di lusso di Lerici, come riportato da Repubblica, non ha richiesto alcun indennizzo alla società svizzera che, dal 2005, affitta i locali per un canone annuo di 15mila euro. La teoria dell’inquilino magnanimo nei confronti del proprio “padrone di casa” non ha convinto gli ispettori del fisco che hanno rilevato come “le parti del contratto abbiano identica compagine sociale. Le quote appartengono a Francesca Mozer (compagna del cantante Zucchero Fornaciari) e alla madre di lei, Nicola Villardo”. Un affare tutto in famiglia, quindi, per eludere il fisco. Eco del Mare, uno degli stabilimenti balneari più esclusivi d’Italia, dove le suite sulla spiaggia hanno i nomi delle canzoni del cantautore emiliano, dovrà ora pagare tasse e sanzioni all’Agenzia delle entrate.
Il contratto di locazione, stipulato tra la società di Lerici e quella svizzera, prevede che tutte le spese ordinarie e straordinarie siano a carico dell’affittuario, senza che sia previsto alcun indennizzo. Questo neanche nel caso in cui vengano apportate delle migliorie. Proprio come avviene tra il 2009 e il 2011, quando Eco del Mare accende tre mutui, per un totale di 2 milioni e 100mila euro, per realizzare l’intervento di ristrutturazione. Una volta concluso, all’inaugurazione, i selezionatissimi invitati potranno assistere a un concerto esclusivo di Zucchero e Pino Daniele.
I costi dell’intervento vengono contabilizzati dalla società di Lerici come “spese su beni di terzi” e l’ammortamento azzera il reddito della Eco del Mare per il 2012. Addirittura viene dichiarata una perdita. Ma la guardia di finanza ipotizza che dietro ci sia, in realtà, “un’operazione elusiva, priva di logica e di contenuto economico, finalizzata solo a risparmiare sulle tasse”. Ipotesi confermata poi dalla Commissione tributaria regionale che ha ribaltato la sentenza in primo grado della medesima commessione di La Spezia. Per i giudici tributari liguri la ristrutturazione è stata concepita solo al fine di abbattere il proprio reddito imponibile ed eludere il fisco: “Non è altrimenti spiegabile, secondo criteri di logica aziendale, – dicono i giudici – la ragione della presenza, nel contratto di locazione, di pattuizioni palesemente antieconomiche a suo danno. Come plausibilmente evidenziato dall’Agenzia delle entrate, tali previsioni possono trovare spiegazione solo in un’ottica di gruppo, considerando che le società contraenti hanno identica compagine sociale e appartengono alla medesima famiglia”.