Abbiamo scherzato. Dopo settimane passate a tenere alta la bandiera del Pos, lo stendardo viene abbassato al primo inarcare di sopracciglio della Commissione Ue. L’introduzione di una soglia di 60 euro per rendere obbligatoria per i commercianti l’accettazione di carte di pagamento (bancomat, carte di credito etc), che secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrebbe dovuto rilanciare l’economia e aiutare i commercianti, sparisce dalla manovra. È l’esito di una trattativa con Bruxelles che si è protratta per tutta la giornata. La norma contrasterebbe infatti con obiettivi e target del Pnrr raggiunti dall’Italia lo scorso anno. Cosa che in realtà era stata sottolineata già da tempo. Per metterci una pezza il governo dovrebbe ora inserire una norma per inserire in manovra crediti di imposta per le commissioni pagati dai negozianti che finiscono a carico di tutti i contribuenti.

Eppure fino a questa mattina la premier si era battuta con passione in difesa della misura. Questo nonostante anche la Presidenza della Repubblica, Banca d’Italia, Corte dei Conti, Ufficio parlamentare di bilancio avessero espresso perplessità sulla misura spiegando che favorisce l’evasione fiscale, in un paese che ha un tasso di “nero” doppio rispetto alle economie paragonabili. Ma Giorgia Meloni ha continuato la sua crociata a favore del contante quasi sbeffeggiando gli avversari. Ho trovato bizzarre le posizioni di alcuni sindacati. La Cgil dice che è una manovra contro i poveri, poi quando viene al confronto con il governo difende il pos e dice che è discutibile la scelta di indicizzare di più le pensioni minime piuttosto che quelle alte, è una cosa che da un sindacato di sinistra non mi aspetterei” ha affermato Giorgia Meloni solo due giorni fa.

Le cose hanno iniziato a girare davvero male quattro giorni fa dopo che, analizzando la manovra italiana, la Commissione Ue aveva indicato tra le misure poco gradite proprio l’innalzamento della soglia per l’obbligo di pos. Il giorno dopo, 15 dicembre, il deputato di Forza Italia e relatore della manovre Roberto Pella dichiara “L’abbassamento della soglia a 30 euro per l’utilizzo del Pos è un’ipotesi allo studio, la stessa presidente Meloni aveva parlato a noi relatori e ai capigruppo di questa trattativa che lei stessa ha portato avanti con l’Europa. La possibilità di scendere ci è stata richiesta”. Prima piccola retromarcia.

Dieci giorni prima era arrivata la bocciatura di Bankitalia. “Soglie più alte” per l’utilizzo del contante “favoriscono l’economia sommersa” mentre “l’uso di pagamenti elettronici permettendo il tracciamento delle operazioni ridurrebbe l’evasione fiscale”, aveva detto il dirigente Fabrizio Balassone in audizione alla Camera scatenando le ire di palazzo Chigi. Poche ore prima la presidente del Consiglio aveva affermato che “Se il costo del pagare con il bancomat ricadesse su di me pagherei con il bancomat? Molti no, molti sceglierebbero di pagare il caffè in contanti e io penso che questa libertà debba valere anche per l’esercente. L’evasione fiscale? Signori, da qualche anno abbiamo gli scontrini. Se non te lo danno lo puoi pretendere ma questo non vuol dire che persone che sono già in difficoltà debbano guadagnare sempre di meno, per cui se potrò dare loro una mano lo farò”.

In realtà di fatto una piccola commissione sui consumatori costretti ad usare contante c’è, visto che prelevare il denaro dagli sportelli prevede il pagamento di una commissione, la misura quindi sposta l’onere a sfavore di chi compra. Non solo, le commissioni a carico dei commercianti sono state in molti casi ridotte (i circuiti Nexi e PagoBancomat hanno infatti annullato le commissioni per tutti gli acquisti sotto – rispettivamente – i 10 e i 5 euro fino a dicembre 2023) e gestire il contante ha un costo, oltre ad aumentare il rischio di rapine. Il 12 dicembre Meloni aveva proposto un’altra interpretazione: “C’è chi ci chiede perché non togliete le commissioni (sul pagamento con moneta elettronica attraverso il pos, ndr). Diciamo che non possiamo farlo perché sarebbe incostituzionale. La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente questa questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”. La Banca d’Italia è un soggetto pubblico, i cui vertici sono nominati dal governo e i cui eventuali guadagni sono retrocessi al ministero del Tesoro.

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