Rifiuti per le strade e cinghiali a spasso per la città? Bus in fiamme e caos trasporti? A Roma tutto questo è ormai solo un lontano ricordo, almeno scorrendo le pagine della Relazione sulla Performance della Capitale, cioè quel documento che evidenzia i risultati organizzativi e individuali raggiunti dagli uffici del Campidoglio. Stiamo parlando di una relazione che serve per descrivere lo stato di una città? Improbabile, di certo è lo strumento necessario per distribuire i premi ai dirigenti comunali. La giunta guidata da Roberto Gualtieri ha appena controfirmato il testo predisposto dalla Direzione Generale: un’analisi, riferita al 2021, che promuove a pieni voti l’attività dei dirigenti e dei dipartimenti del Comune di Roma. Valutazioni eccellenti al punto da raggiungere un indice sintetico delle performance pari a 95,33. Il punteggio massimo è 100, quindi il risultato raggiunto dalla Capitale è più che ottimo.
Così, grazie a questi numeri e con quasi tutti gli obiettivi raggiunti, scattano i premi per il personale. Per il 2021 la cifra stanziata per i premi ai dirigenti è di 2.549.895,93 euro; 1.949.500 quella destinata ai funzionari e 38.016.832,58 euro sono riservati a resto del personale. Una gratifica per i risultati raggiunti che per i dirigenti della Capitale si somma a un altro regalo concesso dal sindaco: una delle prime decisioni prese da Gualtieri subito dopo il suo insediamento al Campidoglio è stata, infatti, proprio quella di aumentare gli stipendi dei dirigenti (fino a 4mila euro lordi l’anno). Un aumento riservato solo alle posizioni apicali, mentre per il resto del personale gli stipendi sono fermi agli ultimi aggiornamenti contrattuali dell’era Raggi. Bisogna precisare che quella dei premi per gli obiettivi raggiunti non è certo una novità, ma una sorta di procedura consolidata degli enti pubblici italiani.
Ma come fanno gli uffici di un Comune famoso per le sue buche stradali, per la scarsa gestione dei rifiuti e dei mezzi pubblici, crollato di 18 posizioni nell’ultima classifica sulla qualità della vita del Sole24ore, a raggiungere cifre così alte nella valutazione delle performance? Semplice, dipende dal Dup (Documento unico di programmazione) che fissa gli obiettivi richiesti dalla giunta, quindi dalla politica. Le categorie alle quali viene data una valutazione sono, infatti, numerose e disparate. Ad esempio, tra gli obiettivi strategici relativi alla mobilità, un punteggio basso (cioè 38,56 su 100) è stato assegnato alla promozione della mobilità sostenibile per incentivare il ricorso a mezzi di trasporto alternativi rispetto all’auto privata. Così come basso è il risultato relativo alla “Fluidificazione stradale con miglioramento della rete di superficie”, fermo a 52,90. Ma grazie a categorie come “Contrastare i comportamenti che limitano la piena accessibilità della città”, “Mobilità sostenibile” e “Salvaguardia della pubblica incolumità e sicurezza stradale” (che ottengono una valutazione di ben 100 su 100) il risultato complessivo della “Linea 3 – La Città in movimento”, sale a 77,54. Così la “Linea 4 – Sostenibilità ambientale” raggiunge la valutazione di 77,81, nonostante il 46,67 ottenuto nell’obiettivo “Massimizzare le entrate connesse alle tariffe rifiuti, favorendo l’emersione di utenze fantasma“, o alla valutazione di 50/100 della “Pianificazione strategica e coordinamento delle attività finalizzate all’incremento della raccolta differenziata e alla riduzione della produzione dei rifiuti”. E queste sono solo alcune delle Linee che compongono solo una parte del monitoraggio complessivo, relativo alla “realizzazione degli obiettivi strategici definiti nei documenti di programmazione” che pesano il 40% sulla valutazione complessiva. A queste si aggiungono ancora altri ambiti come, ad esempio, “Il raggiungimento di risultati d’incremento di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa” che ottengono 100 su 100.
Tradotto: mescolati numerosi indicatori e obiettivi si raggiugono le performance da record, che sembrano descrivere una città eccellenza mondiale di efficienza su tutti i settori. In questo caso, come detto, il riferimento è all’anno 2021: l’ultimo della sindacatura Raggi con il passaggio di consegne a fine ottobre al dem Roberto Gualtieri. Quest’ultimo con una delibera di giunta del maggio 2022 ha adottato la nuova disciplina del ciclo della performance di Roma Capitale, ma come si nota i risultati non cambiano. La città prosegue il suo declino mentre gli uffici raggiungono alte valutazioni e i dirigenti incassano i premi.