La decisione di dimettersi è arrivata dopo l'incontro con il procuratore della Figc. Secondo la procura, Trentalange non ha svolto adeguatamente il compito di accertare i reali requisiti professionali e di moralità dell'ex procuratore capo dell’Aia, arrestato per traffico di droga
Alfredo Trentalange ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia). Il caso di Rosario D’Onofrio, l’ormai ex procuratore capo dell’Aia arrestato per traffico di droga, continua a scuotere il mondo arbitrale italiano. A farne le spese questa volta è il suo numero uno: eletto alla guida degli arbitri nel febbraio 2021, Trentalange ha deciso di dimettersi alla vigilia del Consiglio Federale, convocato per lunedì 18 dicembre alle 13.30, in cui era stato inserito all’ordine del giorno il punto “Situazione Associazione italiana arbitri: provvedimenti conseguenti”. La posizione dell’ormai ex numero uno dell’Aia era stata messa in discussione dopo l’arresto di D’Onofrio.
Questa sera, alle 21, i Componenti del Comitato Nazionale dell’Aia incontreranno in video-call i presidenti delle rispettive macro regioni per spiegare le ragioni della scelta di Trentalange. La sua decisione di dimettersi è arrivata dopo l’incontro con il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné. Il deferimento era dietro l’angolo: secondo la procura, Trentalange non ha svolto adeguatamente il compito di accertare i reali requisiti professionali e di moralità di D’Onofrio.