La montagna ha partorito il topolino. Dopo mille rinvii c’è un accordo politico tra i paesi europei per l’applicazione di un blando price cap al gas importato dalla Russia. Il limite verrebbe fissato a 180 euro per megawatt/ora, ossia 70 euro in più rispetto ai valori attuali, storicamente molto elevati. La soglia è però significativamente più bassa del tetto iniziale fissato dalla Commissione europea a 275 euro/MWh. Anche la Germania, dopo lunghe trattative, ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Sulla base dell’intesa raggiunta al Consiglio Affari Energia il price cap in vigore il 15 febbraio prossimo. I giorni necessari – in cui il prezzo deve superare i 180 euro a megawattora – perché scatti il meccanismo di correzione restano tre. Altra condizione è che la differenza con il costo del gas liquefatto (gnl), più costoso, sia di almeno 35 euro. Questo per scongiurare la possibilità che prezzi troppo bassi inducano i fornitori a destinare altrove i carichi navali, grande timore tedesco. Da due giorni è in funzione la prima infrastruttura della Germania per l’importazione di gnl, nel Mare del Nord.
Un altro punto concordato a Bruxelles è che “La Commissione europea può, se appropriato, proporre anche modifiche” al regolamento “per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento”.
Dopo la notizia il prezzo del gas non ha subito particolari scossoni, a significare che i vincoli non vengono percepiti dal mercato come troppo incisivi sui valori delle compravendite. Tuttavia la Russia ha detto di considerare “inaccettabile” l’accordo Ue sul tetto al prezzo del gas. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definisce l’intesa una “distorsione del mercato” e promettendo “una reazione” da parte russa, come la decisione assunta sul petrolio.
“Non è facile comprendere l’impatto finale” del price cap a 180 euro al megawattora, “date tutte le salvaguardie previste. In ogni caso, questa misura non va sicuramente considerata come una soluzione magica alla crisi energetica che, purtroppo, è ben più complessa”. Lo scrive Simone Tagliapietra esperto di energia del think tank di Bruxelles Bruegel. “Dopo aver sciolto questo nodo politicamente molto rilevante – aggiunge Tagliapetra – i Paesi dell’Ue dovrebbero ora concentrarsi sulle soluzioni concrete alla crisi, come l’incentivazione del risparmio energetico e la promozione delle energie rinnovabili”.
Intercontinental Exchange, la società che gestisce il mercato di Amsterdam che fa da riferimento per gli scambi europei, ha dichiarato che valuterà se dopo la decisione sia in grado di continuare a gestire il mercato dei Paesi Bassi in modo equo ed ordinato. “Abbiamo ripetutamente espresso le nostre preoccupazioni per l’impatto destabilizzante che un price cap avrà sul mercato e per i rischi che presenta per la stabilità finanziaria”, ha scritto la società in una nota.
“Con questo meccanismo in atto l’Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest’anno”, ha spiegato la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, in conferenza stampa dopo l’annuncio dell’accordo. “È stato l’accordo più difficile da trovare. Una volta ancora abbiamo dimostrato che l’Ue è capace di arrivare ad un’intesa. Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati ad un compromesso equilibrato” tra un prezzo troppo elevato per cittadini ed imprese e “le salvaguardie necessarie” per le forniture. Lo ha detto in conferenza stampa Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca che è presidente di turno dell’Ue. “Il meccanismo non metterà a rischio l’approvvigionamento di gas e la stabilità dei mercati“, ha aggiunto.
“Accolgo con favore l’accordo trovato oggi sul meccanismo di correzione del mercato dell’energia. I ministri hanno portato a termine la decisione del vertice Ue. Insieme a procedure di autorizzazione più rapide per le energie rinnovabili, acquisti congiunti di gas e chiare regole di solidarietà adottate oggi, l’Ue sta agendo“, così su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.
I welcome the agreement found today on the energy market correction mechanism. Ministers delivered on #EUCO decision.
Together with faster permitting procedures for renewables, joint purchases of gas and clear solidarity rules adopted today, the EU is taking action. https://t.co/3HttM8v12K— Charles Michel (@CharlesMichel) December 19, 2022
“Oggi abbiamo raggiunto un accordo sulla proposta di un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l’economia dai prezzi eccessivamente alti dell’energia. Fin dall’inizio c’era un obiettivo comune: tenere i prezzi sotto controllo e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. Oggi abbiamo raggiunto questo obiettivo”, scrive però su Twitter la ministra dell’Energia del Belgio, Tinne Van der Straeten. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, commenta, sempre su Twitter, il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. “L’Ungheria non sarà tenuta a notificare alla Commissione europea eventuali modifiche al suo contratto a lungo termine per le forniture di gas con la Russia, nel caso in cui l’Ue introduca il price cap al gas”, si affretta a chiarire il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto a margine del Consiglio energia.