Questo è uno stralcio della lettera che un lettore ha mandato a Vice per chiedere un consiglio sentimentale
“Penso sempre più spesso che vorrei fare sesso con un mio carissimo amico. Solo che per me è molto strano: non sono mai stato attratto dagli uomini in questi ventitré anni. Faccio pensieri sconci quando vedo il mio amico, quando cerco apposta i suoi profili, quando mi masturbo. Mi capitava già saltuariamente di farli, questi pensieri, ma credo che la loro frequenza sia aumentata esponenzialmente quando sei mesi fa si è lasciato con la sua tipa e—è bisessuale—ha iniziato ad avere incontri sessuali anche con uomini. E in tutta risposta, senza che potessi evitarlo, mi sono detto: e perché con me no? Solo che con lui sto da sempre fin troppo bene, e tutti i nostri momenti bromance mi fanno sentire senza difese. In fondo lui lo sa, e ci gioca parecchio. Come quando una settimana fa con la scusa (?) dell’ubriachezza mi ha dato un bacio a stampo dicendo che forse era meglio se stavamo a casa noi due invece di andare a ballare, e io gli ho risposto, “ma, dai, che cavolo fai, spostati” davanti a tutti. Che cacchio succede? Se voglio fare sesso con lui, che significa? È possibile essere etero ma voler far sesso con l’unico ragazzo, bello come tanti, che però trovi irrimediabilmente affascinante? E se poi farci sesso non mi piacesse o mi piacesse troppo?”
Questo è uno stralcio della lettera che un lettore ha mandato a Vice per chiedere un consiglio sentimentale. Di lui sappiamo solo che ha 23 anni, che il suo nome inizia con la lettera R. e che sta vivendo un momento di profonda crisi perché è confuso e spiazzato da ciò che prova per un suo amico. A domanda risposta, e così ecco che la redazione ha provato ad aiutarlo a fare chiarezza dentro di sé, dandogli qualche spunto di riflessione: “Se dici di essere etero, lo sei. Definirsi è il primo passo per capire chi si è o come ci si sente e—anche se forse non ci si pensa spesso perché va per la maggiore—l’eterosessualità è un’etichetta come tutte le altre. Ma questo non esclude che tu abbia voglia di fare sesso con un singolo ragazzo, o che tu possa metterti in questioning (ovvero mettere in discussione, in questo caso, il tuo orientamento sessuale). Tu, caro R., hai tutto il diritto di salire o scendere dalle scale tutte le volte che vuoi, di fermarti al gradino che preferisci o di cambiarlo se penserai sia il caso. Qua nessuno sta a contare i tuoi passi. Provaci un po’ meno anche tu, e pensa anche che in tutta questa situazione ad accompagnarti potrebbe esserci pure il tuo amico: hai provato, senza scansarlo, a parlargli sinceramente?”.