Ci voleva Viva Rai2 per ricomporre la mitologica coppia formata da Fiorello e Alessia Marcuzzi. Dalle serate infinite delle registrazioni del Festivalbar alle albe televisive, il passo è breve: la conduttrice ha ceduto all’invito dell’amico Fiore e nella puntata di questa mattina è arrivata in via Asiago per una inaspettata reunion subito cult. La “carrambata” ha preso subito una piega imprevedibile e surreale e l’abbraccio tra i due è arrivato solo sui titoli di coda: Fiorello e i suoi autori si sono inventati una gag alla Aspettando Godot, con la Marcuzzi bloccata per finta su un taxi a causa del traffico romano, che riesce a raggiungere il glass box solo per i saluti finali. Tanto è bastato per innescare l’amarcord e a certificare il ritorno indiscusso degli anni ’90 in tv.
I nineties sono tornati, o forse non se ne sono davvero mai andati e si stanno semplicemente riprendendo la loro rivincita: nella moda hanno cominciato da un pezzo, ora tocca anche al piccolo schermo. Ecco perché rivedere assieme Fiorello e la Marcuzzi è stato come salire sulla macchina del tempo, un tuffo indietro al ‘98, anno in cui la coppia si forma sul palco del Festivalbar e per tre estati si prende la scena, complice un’alchimia professionale che resta negli annali. “Ah, signora mia”, sembra ieri, nell’aria profumo di Intesa Pour Homme, nelle tasche dei jeans Onyx un pacchetto di Dietorelle e via all’arena di Lignano Sabbiadoro o a quella più blasonata di Verona per vedere trionfare Vasco Rossi e i Lunapop. “Ma che ne sanno i 2000”, per dirla alla boomer. Del resto alla Marcuzzi tocca prepararsi visto che il 10 gennaio debutterà proprio su Rai2 con Boomberissima, show di sua ideazione in cui metterà a confronto generazioni diverse (si racconta di un diverbio tra Zorzi e la Gerini, durante la registrazione di una puntata).
E chissà se più giovani si ricorderanno di quella volta che la premiata ditta Marcuzzi-Fiorello incoronò Paola e Chiara reginette del tormentone estivo, per Vamos a bailar. Un rapido ripasso è indispensabile, tanto c’è tutto su YouTube, perché tra qualche settimana si compirà sul palco dell’Ariston la reunion delle sorelle Iezzi, officiata da quella vecchia volpe di Amadeus. A proposito di Festivalbar, anche lui ne è stato una delle colonne portanti e lo condusse anche in coppia con Federica Panicucci, all’epoca con criniera chilometrica: tagliò i capelli a “reti unificate”, nel ’97, ripresa dalle telecamere di Studio Aperto e Target. Quello stesso anno, Paola e Chiara sbancavano con Amici come prima e ora sono pronte a riprendersi all’Ariston (dove debutteranno anche gli Articolo 31, pure loro star degli anni Novanta).
Un palco, quello del Festival, a lungo solcato da Mike Bongiorno, recordman di conduzioni con Pippo Baudo, ma mai da una delle sue vallette iconiche, Paola Barale, in assoluto una delle stelle più brillanti degli anni ’90. Il successo le scoppiò in mano con La ruota della fortuna, la consacrazione arrivò grazie a Buona Domenica, con Maurizio Costanzo e tutto il suo carrozzone di personaggi e situazionismi, dalla numerologa al Cangurotto, da Demo Morselli ai trenini (come dimenticarsi di Costanzo che suonava il sassofono?). Quando gli influencer ancora non esistevano, la Barale già imponeva il suo stile – indimenticabili i cardigan bordati di pelliccia, firmati Blumarine, un must. Lasciò all’apice del successo, con tanto di strascico gossipparo per il divorzio da Gianni Sperti, ma siamo già negli anni 2000: vent’anni dopo rieccola a Ballando con le stelle dove, spiace dirlo, non ha lasciato il segno.
È andata decisamente meglio ad Ambra Angiolini, reduce da un post X Factor clamoroso e inaspettato: della finale forse ci ricorderemo della vittoria dei Santi Francesi, più sicuramente per il reboot magistrale di T’appartengo. All’inno generazionale uscito nel ’94 e alla sua interprete è riuscita un’impresa: sbancare le classifiche delle principali piattaforme streaming. C’è chi ringrazia sentitamente per i diritti Siae e chi sguazza nei ricordi. È l’effetto della spirale nostalgica che travolge, edulcora ogni cosa, la mitizza persino. Il tutto amplificato fino all’estremo dai social, diventati un collettore di memorie in cui gli anni ’90 ritornano con prepotenza, soprattutto per colpa (o merito, dipende dai punti di vista), di chi in quell’epoca era giovane o giovanissimo. E così, succede l’imprevedibile. Mentre Ambra sbanca il tavolo, si prende la scena anche un’altra ragazza nata artisticamente a Non è la Rai, Sabrina Impacciatore, da poco consacrata con The White Lotus, la serie cult in cui interpreta Valentina, la direttrice del White Lotus Taormina: oggi tutti osannano la sua partecipazione/consacrazione al Jimmy Kimmel Live, ma solo i veri divoratori di tv se la ricordano quando conduceva la posta nello show di Boncompagni (ma quanti talenti ha lanciato?), interpretava il personaggio Darla a Macao o Marina La Rosa a Mai dire Gf (con la Gialappa’s Band, che al loro clamoroso percorso artistico hanno appena dedicato il libro Mai dire noi). Corsi e ricorsi, memorabilia da piccolo schermo, porte che si aprono e altre che non si sono mai chiuse, amicizie e rivalità. Come quella tra Lorella Cuccarini – pilastro della tv anni ’90, oggi tra i prof di Amici – e Alessandra Martines, protagonista di Fantaghirò, la saga fantasy che verrà replicata per la centesima volta anche quest’anno e certificata ormai come super classico natalizio alla stregua di Una poltrona per due. È il fascino della tv nostalgia, bellezza, o forse è solo nostalgia canaglia.