La Corte d’Appello di Brescia ha dato il via libera alla consegna alle autorità belghe di Maria Dolores Colleoni, 67 anni, moglie dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri, accogliendo così la richiesta del mandato d’arresto europeo firmato dal giudice di Bruxelles Michel Claise, titolare dell’inchiesta. I giudici hanno però posto la condizione che “qualora la signora dovesse essere condannata definitivamente, espierà la pena e/o la misura di sicurezza in Italia“. La decisione di oggi presuppone il rientro dell’indagata in carcere: per evitarlo, la difesa impugnerà il provvedimento in Cassazione. “Le vacanze da 100mila euro (a cui faceva riferimento un’intercettazione, ndr) non sono mai state fatte. Inoltre non sapevo degli affari di mio marito” ha detto in aula Colleoni.
Il sostituto procuratore generale di Brescia, Giovanni Benelli, aveva chiesto alla Corte d’appello di disporre la consegna al Belgio. Colleoni e Silvia Panzeri sono state arrestate su mandato di arresto europeo e al momento sono ai domiciliari con l’accusa di essere “…pienamente consapevoli delle attività” del “marito/padre” e sembrano “persino partecipare nel trasporto dei ‘regali’ dati al Marocco da A.A., ambasciatore del Marocco in Polonia”. I reati contestati sono concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. I difensori, gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli, hanno depositato una memoria con una serie di questioni giuridiche per chiedere il rinvio dell’udienza e Colleoni ha reso dichiarazioni spontanee. Martedì la Corte deciderà sulla richiesta di consegna di Silvia Panzeri. Il mandato di arresto europeo era stato eseguito lo scorso 9 dicembre dai carabinieri nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda (Bergamo) dove la successiva perquisizione ha consentito di trovare 17mila euro e orologi di valore. Dopo l’arresto, convalidato, il gip aveva applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Ora alla difesa dell’indagata resta il ricorso in Cassazione – da depositare entro cinque giorni – per bloccare la decisione odierna ed evitare che la 67enne venga trasferita in un carcere in Belgio.
Intanto l’indagine che ipotizza mazzette versate da Qatar e Marocco a Panzeri e ai suoi complici, e che ha portato al sequestro di circa 1.5 milioni di euro, si estende anche ai genitori di Giorgi. Gli inquirenti belgi – che hanno pure acceso un faro su un conto in Brasile intestato all’ex eurodeputato Pd – hanno chiesto ai colleghi italiani di controllare Luciano Giorgi e Iole Valli, entrambi residenti in una villa ad Abbiategrasso, nel milanese, la scorsa settimana sono stati trovati in una cassetta di sicurezza 20 mila euro in contanti. Come ha riportato oggi La Verità, i coniugi Giorgi, in base all’ordine di investigazione europeo, vanno interrogati in qualità di indagati: nel mirino ci sono alcuni bonifici partiti dall’Italia a favore del figlio per l’acquisto di un immobile a Bruxelles. Inoltre potrebbero essere effettuate verifiche su un bilocale da loro acquistato a Cervo, in provincia di Imperia, nel 2019. Mentre sono già scattati accertamenti (che al momento hanno dato esito negativo) sulla commercialista Monica Rossana Bellini, consulente gestionale e finanziaria della coppia Panzeri-Colleoni, nel cui studio ha sede la Equality consultancy srl, cointestata a lei e al padre e al fratello di Giorgi, che ha finalità simili a quelle di una ong.