Una bimba di nome… Gesù. Quello che accadrà la prossima vigilia di Natale a Graffignana, un paese in provincia di Viterbo, ha dell’inconsueto. Per improvvisa indisponibilità di neonati maschi della zona nel presepe vivente del paesino della Tuscia al posto del solito, noioso, ripetitivo maschietto ad interpretare Gesù ci sarà una bimba.
Si tratta della piccola Linda, di quattro mesi, accompagnata dalla sua mamma, Gioia, nei panni di una commossa Maria. Mentre Giuseppe non sarà il suo papà, ovvero il sindaco di Graffignana, Piero Rossi, ma il signor Jacopo, figurante pescato tra gli ottanta in cartellone per il presepe composto da figure in carne ed ossa che durerà fino al 6 gennaio 2023.
Come segnala l’edizione romana di Repubblica l’iniziativa è organizzata dal Comitato San Martino vescovo, mentre Graffignana era stata set di alcune sequenze dell’ultimo Dante di Pupi Avati. Ora, non si sa se per caso, per la fretta, per disattenzione anatomica, anche nel passato i vari Gesù sparsi per i presepi viventi nel mondo sono stati sostituiti con femminucce nella culla. Ma di una cosa siamo sicuri, questa volta non ci sarà ritocco alle vocali della lingua italiana. Tradizionali credenti, nuovi appassionati dell’inclusività linguistica, fan inconsolabili della schwa non si accapiglieranno: Gesù finisce già con la u.