L’ex magnate del cinema di Hollywood Harvey Weinstein è stato giudicato colpevole da una giuria di Los Angeles per aver stuprato una donna. Nel processo, durato due mesi, si è dibattuto su come Weinstein avesse usato la sua influenza imprenditoriale per attirare le donne in incontri privati per poi molestarle e violentarle. L’oggi 70enne plurivincitore di Oscar, grazie ai film da lui prodotti, rischia fino a 24 anni di carcere, mentre ne sta già scontando altri 23 dopo essere stato condannato per stupro e violenza sessuale al suo primo processo a New York due anni fa. Weinstein è stato dichiarato colpevole di stupro e di due accuse di violenza sessuale, mentre altri casi in esame sono stati derubricati e per alcuni di questi è stato dichiarato non colpevole.
Come riporta la Bbc, il produttore di Shakespeare in Love e Pulp Fiction e co-fondatore della società di produzione Miramax durante l’ultima udienza indossava un abito grigio ed era molto pallido. Inoltre, non stava usando una sedia a rotelle per muoversi come aveva fatto nelle precedenti comparizioni in tribunale. Quando è stato dichiarato colpevole del primo capo d’imputazione, l’ex produttore di Hollywood ha abbassato lo sguardo. Durante il processo sono state ascoltate dozzine di testimoni, perlopiù di donne singhiozzanti e sconvolte nel rievocare veri e propri assalti di Weinstein, anche se alla fine il verdetto si è concentrato sulle accuse di quattro donne che risalgono al periodo 2005-2013. Ci sono, infine, voluti nove giorni per la giuria composta da otto uomini e quattro donne, per deliberare il verdetto finale. Una delle accusatrici che ha inchiodato Weinstein è una modella di origine russa che nel febbraio 2013 ha testimoniato di trovarsi a Los Angeles per un festival di cinema italiano, quando il produttore è arrivato senza invito nella sua camera d’albergo a Beverly Hills e l’ha violentata.