La misura - sostenuta da un voto bipartisan - prevede un tavolo tra banche ed esercenti che avrà 90 giorni per trovare un accordo sui costi delle transazioni sotto i 30 euro. In caso di fumata nera, i commercianti dovranno essere risarciti attraverso un "contributo straordinario" prelevato dai prestatori dei servizi di pagamenti
Divisi sul tema dei pagamenti col pos, governo e opposizione sembrano aver trovato un accordo per intervenire sulle commissioni. È stato approvato in commissione Bilancio alla Camera, e introdotto in manovra, un emendamento bipartisan che nelle intenzioni dovrebbe mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti. La misura prevede la creazione di un tavolo tra banche e associazioni degli esercenti che avrà 90 giorni di tempo per trovare un accordo. In caso di fumata nera dopo tre mesi, i commercianti dovranno essere risarciti attraverso un “contributo straordinario” prelevato dai prestatori dei servizi di pagamenti.
Dopo l’ufficialità del dietrofront del governo sul tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare i pagamenti con moneta elettronica senza incorrere in sanzioni, gli esercenti chiedevano un provvedimento per contenere l’incidenza dei costi a loro carico. L’emendamento va in questa direzione, abbassando la soglia di intervento dai 60 ai 30 euro, e prevede innanzitutto che si cerchi di trovare un accordo tra le diverse associazioni di categoria: tra quelle rappresentative dei soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e tra quelle dei prestatori dei servizi di pagamento e delle banche. In questa sede dovranno essere definiti “termini e modalità” per “garantire livelli di costi equi e trasparenti”.
Il tavolo permanente tra le categorie valuterà le “soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche tra 0 e 30 euro a carico delle attività di impresa con ricavi e compensi fino a 400mila euro“. Qualora il tavolo, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, non definisca un “livello di costi equo e trasparente”, scatterebbe per il 2023 un “contributo straordinario” a carico dei prestatori dei servizi di pagamento e delle banche per risarcire i commercianti: il 50% degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni per le transazioni inferiori a 30 euro. Non è ancora chiaro come verrebbero poi distribuiti i “contribuiti straordinari” per i commercianti. Se sotto forma di credito di imposta o attraverso un’altra via.
“I ristori sono una parte eventuale – ha spiegato il sottosegretario all’economia Federico Freni – il miglior ristoro è una normativa convenzionale corretta che finalmente abbia un tasso di commissione più basso per le transazioni da 0 a 30 euro. Quella che tutti i gruppi hanno sottoscritto e approvato è una norma che prevede che ci sia un accordo convenzionale tra tutti i gestori e tutte le banche che consenta di avere tassi più bassi per le transazioni di minor importo”.