Il caso dei danni ai gasdotti Nord Stream1 e 2, scoppiato a settembre, per ora non ha ancora un autore. O meglio dopo un rimpallo di responsabilità tra Occidente e Russia non ci sono prove che Mosca abbia dolosamente fatto esplodere con sottomarini, sub o droni le linee di approvvigionamento che come diretta conseguenza portato il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam a schizzare fino a 300 euro. Oggi il Washington Post sostiene che i Paesi occidentali non hanno le prove che la Russia sia in qualche modo coinvolta nelle esplosioni ai gasdotti Nord Stream1 e 2. “Dopo mesi di indagini, numerosi funzionari affermano in privato che la Russia potrebbe non essere responsabile degli attacchi ai gasdotti Nord Stream”. A metà ottobre sul caso aveva parlato lo stesso presidente russo Vladimir Putin avvertendo che con quello che era successo ogni infrastruttura poteva essere a rischio.
“A questo punto non ci sono prove che la Russia sia dietro al sabotaggio”, ha dichiarato un funzionario europeo, facendo eco alle valutazioni di 23 funzionari diplomatici e dell’intelligence di nove Paesi intervistati nelle ultime settimane. “Alcuni si sono spinti fino a dire che non pensano che la Russia sia responsabile – sottolinea il quotidiano statunitense -. Altri, che continuano a considerare la Russia un sospetto primario, hanno detto che attribuire in modo positivo l’attacco, a qualsiasi Paese, potrebbe essere impossibile”. Dopo le esplosioni le intelligence di alcuni paesi Ue avevano diffuso la notizia che alcuni navi russe erano nella zona dei danneggiamenti qualche giorno prima, ma Mosca non solo aveva respinto l’accusa ma obiettato che a danneggiare i gasdotti erano stati gli Stati Uniti. “Nei mesi successivi alle esplosioni…, gli investigatori hanno setacciato i detriti e analizzato i residui di esplosivo recuperati dal fondo del Mar Baltico. I sismologi hanno individuato il momento in cui si sono verificate le tre esplosioni del 26 settembre, che hanno causato quattro perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2“, scrive il giornale. “Nessuno dubita che i danni siano stati intenzionali… Ma anche coloro che sono a conoscenza dei dettagli forensi non sono in grado di collegare in modo definitivo la Russia agli attacchi”, hanno detto i funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato.