“È la stagione delle feste, prima di Natale, quindi divertitevi, ma ovviamente non ubriacatevi al punto da finire con una visita non necessaria al pronto soccorso dell’ospedale”. Nel giorno del più grande sciopero di paramedici, soccorritori e tecnici di tutta l’Inghilterra e del Galles degli ultimi trent’anni, è questo il consiglio di Stephen Powis, direttore del Servizio sanitario nazionale in Inghilterra, che segue a ruota quello del governo. L’esecutivo di Sunak, che continua a tenere la linea dura nei confronti dei lavoratori del servizio pubblico che chiedono l’adeguamento dei salari al caro vita, suggerisce di evitare sport di contatto, viaggi inutili in auto e ubriacarsi per ridurre il rischio di dover ricorrere a un’ambulanza.
Lo sciopero di 24 ore di migliaia di operatori sta provocando gravi disagi per i cittadini che necessitano di un intervento medico d’emergenza, in particolare persone anziane che hanno dovuto trovare altri modi per essere aiutate dopo un improvviso problema di salute. I sindacati si sono impegnati a rispondere alle chiamate in pericolo di vita, ma i funzionari hanno detto di non poter garantire che tutti coloro che hanno bisogno di un’ambulanza la ricevano. Come infatti hanno affermato i vertici dell’Nhs, il servizio sanitario pubblico, non è possibile garantire la sicurezza dei pazienti. Il servizio è assicurato solo per le chiamate identificate dal codice rosso, che corrisponde al pericolo di vita immediato. Mentre per gli altri casi ci si deve rivolgere al sito dell’Nhs. Il ministro della Sanità Steve Barclay ha detto che il sistema sanitario è “sotto forte pressione” e ha esortato i britannici a usare “il buon senso nelle attività che svolgono”. Mentre il governo conservatore continua a essere al centro delle critiche per la linea dura portata avanti nei confronti degli addetti alle ambulanze come anche degli infermieri che chiedono un aumento di stipendio a fronte dell’inflazione a livelli record. Non solo, il ministro Barclay ha accusato i sindacati di fare una scelta consapevole per danneggiare i pazienti. Parole che sono state definite “un insulto” per il personale sanitario dall’union Gmb.