Regalare un libro fa sempre bene, in ogni occasione. Lo scrittore Tahar Ben Jelloun ha scritto che “una biblioteca è una stanza di amici”. In questi giorni che precedono il Natale, le librerie si riempiono di novità editoriali oppure mettono in bella mostra qualche titolo o qualche scrittore. Scegliere un libro per un amico, per una persona non è facile. Lo abbiamo fatto per voi selezionando tra i tanti alcuni titoli “adatti” a questo tempo e altri che possono essere delle letture che vi faranno dire: “Lo rileggerei”.
“Sul filo del crinale. La vita e la morte nell’esperienza di un medico amante dell’avventura” di Hubert Messner e Lenz Koppelstätter – Raetia editore
Il cognome richiama immediatamente alla memoria il famoso Reinhold, l’alpinista: l’autore di questo libro scritto a quattro mani con il giornalista e scrittore di romanzi gialli Lenz Koppelstätter, è uno dei setti fratelli dello scalatore (uno di loro è morto proprio in montagna) e ci parla di altre vette, quelle della vita: la sua e quella di tanti bambini che ha conosciuto come primario della terapia intensiva neonatale. Il dottor Messner (che tra l’altro con il fratello ha compiuto spedizioni in Himalaya, Groenlandia, Mongolia e Polo Nord) in queste pagine prova a rispondere a domande esistenziali: quando comincia la vita? Quando è degna di essere vissuta? E quando è meglio lasciar andare con dolcezza un piccolo paziente? Koppelstätter e Messner, si conoscono nei corridoi dell’ospedale, quando il primogenito del giornalista viene al mondo prematuro all’ospedale di Bolzano. “Sul filo del crinale” è come un fllm con il racconto principale di Messner e la voce del secondo io di Koppelstätter che riporta la sua toccante testimonianza. Una narrazione, tre storie: “In quel frangente – scrive il medico – notai che Reinhold e io avevamo un modo di pensare, di vedere il mondo e di prendere decisioni molto più simile di quanto credessi. Senza di lui non sarei riuscito a fare tutto questo. Ma dopo quei tre giorni nella tenda anche lui si fidò di me. Capì che potevo essere utile per quell’avventura”.